Tra i vicoli della mente: "Mal di giardino" di F. Botta e G. Caccavale

09 20bottacaccavaleNOCI (Bari) - Proseguono le pillole di Noci24 sulla manifestazione letteraria e culturale svoltasi lo scorso weekend nel centro storico di Noci. Dopo “Non è petrolio” di F.M. Ceschin, “Vicini e lontani” di Vannino Chiti e “Elogio della calvizie” di Antimo Cesaro il nostro occhio critico sul programma del festival intitolato “Tra i vicoli della mente” organizzato dall’associazione Vivere d’arte eventi e Formiche di Puglia, è ricaduto sulla presentazione del libro di Franco Botta e Giuseppe Caccavale “Mal di Gìgiardino” edito da Progedit.

Presentato in una location diversa da quella prevista a causa del maltempo (l’organizzazione la prevedeva in via Spirito Santo, la pioggia invece nel chiostro delle clarisse), il libro è stato ampiamente vissuto e sviscerato domenica 18 dai due pilastri del comitato organizzativo del festival, la critica d’arte Lia De Venere e il poeta e musicista Vittorino Curci. Un distillato di saggezza, una guida alla cura di alberi, arbusti e piante scritta da chi, questo amore e questa passione, la produce ogni giorno. Un volume nel quale Franco Botta racconta il rapporto con la natura come il sinonimo dell’approccio di noi stessi alla vita, fatta di attesa e pazienza, di creatività, con l’aiuto e la prefazione, fra l’altro, di Giuseppe Caccavale.

Franco Botta, dopo aver pubblicato A che serve un giardino? riporta in questo lavoro un’interessante riflessione sul senso del giardino stesso. Come il sottotitolo del libro recita (Natura e arte del verde), sembra nascere un conflitto tra “natura”, che di per sé sembra non ammettere vincoli e/o costrizioni, e “arte”, che significa anche “artificio”, creazione cioè di una natura artefatta, piegata al “genio” del giardiniere. Curioso è il costante rapporto che l’autore istituisce con la musica, ha sottolineato Curci, nel corso del suo intervento, intraducibile ed irriproducibile. “Il giardino” infatti, ha confermato Botta, “serve a noi stessi , perchè ci insegna l’approccio alla vita di cui bisogna prendersene cura giorno dopo giorno ma anche perchè ci insegna a capire il tempo”.

Un libro di filosofia dunque quello presentato nella seconda giornata del festival, e sui nuovi metodi di giardinaggio che richiedono sempre nuove competenze. Perchè così come la vita, la natura è sempre in movimento e trasformazione.

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