"Io ci Sto fra i Migranti", il volontariato nei ghetti presentato durante la settimana dei popoli

12 16 io ci sto NOCI (Bari) - Continua la manifestazione “Sotto lo Stesso Cielo”, la settimana dei popoli 2016, e con essa le interessanti proposte dell’ambito di Noci-Putignano, del progetto SPRAR “La Nuova Dimora”. Due le iniziative particolari di questa settimana: la proiezione del film “Tra la Terra e il Cielo” con un cineforum condotto dalla dott.ssa Angela Bianca Saponari e la presentazione del libro “Io Ci So Fra i Migranti” a cura dell’associazione Kenda Onlus.

IL CINEFORUM - Il 15 Dicembre, nel Chiostro delle Clarisse, è stato proiettato il sopracitato film “Tra la Terra e il Cielo”, che descrive il fantasma di un’ India costretta a scegliere tra passato, date le particolarissime e radicalissime tradizioni, e il futuro, senza né immedesimarsi in una delle due “anime” né trovando una via di mezzo tra ciò che è stato e ciò che si accinge ad essere. La drammaticità di questa realtà è, infatti, descritta nel film fuori dalla produzione di Bollywood, che tende a ritrarre l’India positivamente e come comunemente la intendiamo. Tramite giochi fotografici, questa produzione indipendente dipinge sin dalle prime scene la crisi identitaria dell’India nella storia d’amore tra i due protagonisti, che è riuscita a sorprendere non solo l’India stessa, ma anche il mondo intero.

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IO CI STO - Si è rifatto al tema del libro “Ghetto Italia”, presentato mercoledì 14 Dicembre (leggi articolo qui) l’incontro del 16 Dicembre, che ha visto Margherita Notarnicola, referente dell’Associazione Kenda e volontaria “Io ci sto 2015/2016”, Concetta Notarangelo, coordinatrice del progetto “Presidio” della Caritas di Foggia e Carlo Scorrano, editore Istos e volontario “Io ci sto 2015”, presentare il libro “Io ci sto fra i migranti”. “Io ci sto” è un progetto nato 8 anni fa grazie a Padre Arcangelo, il quale, dopo un viaggio in Mozambico, ha iniziato per primo, insieme alla caritas parrocchiale di Foggia, l’attività di volontariato nei ghetti di Rignano Garganico e di Borgo Mezzanone. Dopo la significativa esperienza del campo “Io ci sto 2015”, è nata l’idea di riunire, sotto la guida della scrittura di Rosario Sardella, i punti di vista dei tanti volontari che in prima persona si sono giocati nell’aiuto e nel supporto alle realtà dello schiavismo agrario Pugliese. L’incontro, denso di ricordi e aneddoti nostalgici, è stato molto significativo per capire le condizioni di vita dei braccianti e soprattutto per prendere responsabilità verso queste realtà, ormai non più trascurabili. Cosa fare allora? Innanzitutto, praticare un commercio più responsabile per rispettare e dare dignità ad ogni anello della filiera agroalimentare, e in secondo luogo è possibile aiutare come volontari durante i campi “Io ci Sto”, che oltre alla rabbia per le condizioni disumane e oltre alla fatica giornaliera delle lezioni di italiano e delle ciclofficine, veicola tanta bellezza, che, citando il libro, è “vedere il mondo sotto una nuova luce e rendersi conto che questa luce è quella delle torce di Sumon, Shagor, Ainik e tutti gli altri, che non si arrendono di fronte al buio, che non si sono arresi di fronte al viaggio che hanno affrontato, alla desolazione che hanno trovato in quella Pista, ma che hanno scelto di comporre un puzzle con tutte le loro speranze, i loro sogni, perché, chissà, forse sommandole tutte insieme verrà fuori una speranza ancora più grande, un sogno comune e ancora più condiviso”.

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