Antonello d'Attoma scrive, i bambini della quarta elementare leggono: il nostro mondo "Nei Giardini dell'Anima"

dattoma libroNOCI (Bari) - Sabato 22 Aprile 2017 al Chiostro delle Clarisse di Noci Antonello D'Attoma e gli alunni delle sezioni A e B della quarta elementare dell'Istituto comprensivo Pascoli-Cappuccini hanno presentato il libro "Nei giardini dell'anima". Una presentazione tanto insolita quanto sorprendente quella dei ragazzi che, con l'aiuto delle maestre, hanno messo in piedi un incontro proficuo ed interessante, affrontando scottanti temi di attualità con la spensieratezza tipica dell'età infantile. Come preannunciato dalla maestra Dora Intini, la serata ha rappresentato il momento conclusivo di un progetto scolastico che ha impegnato gli alunni, incontrando la piena disponibilità dello scrittore D'Attoma che ha deciso di devolvere il ricavato dei libri con i bambini per un progetto in corso che troverà la perfetta destinazione.

I giovanissimi studenti si sono preccupati di accogliere il pubblico nocese, di offrire loro taralli, di sistemare la sceneggiatura, le attrezzature ed assicurarsi l'ordine in sala, dimostrando tutto il loro impegno e la loro dedizione. Hanno saputo gestire alla perfezione l'evento che ha avuto un esito più che positivo e un'abbondante partecipazione.

Antonello D'Attoma, neurologo originario di Locorotondo ed appasionato di scrittura, ha aiutato i bambini ad indagare il suo libro Nei giardini dell'anima e ad analizzarlo per comprenderne a fondo tutti i contenuti e le sfumature. La sua esperienza di scrittore inizia su un giornale locale per cui scriveva racconti ed aneddoti delle sue avventure in ospedale. Dalla passione per la scrittura nasce l'idea di ritagliarsi tempo da dedicare all'espressione di se stesso: lascia, così, sfogare sul foglio di carta il suo carattere e le sue ideologie formatesi grazie agli insegnamenti, alle sconfitte, alle esperienze di vita.


libro antonello dattomaNei giardini dell'anima racconta la storia di Cesco, un adolescente che vive in campagna, che deve far fronte alle difficoltà dell'inserirsi in città: il personaggio di d'Attoma personifica i valori, la genuinità, l'educazione ed il coraggio tipici della prospettiva contadina che vengono rifiutati dagli ideali malsani e conformisti della società di massa. "Ho raccontato la vita partendo dalla attenzione alla nostra terra, alla nostra cultura contadina per parlare del nostro DNA: il popolo meridionale ha nel sangue il lavoro della terra e celebrare la nostra appartenenza alla campagna significa crescere e scontarsi con una realtà, nonostante lontana, sempre viva dentro di noi" sono state le parole dell'autore.Sulle tracce del romanzo di formazione, nella vicenda si intersecano e scontrano due realtà distanti eppure indispensabili l'una per l'altra: la diversità fra lo stile di vita della campagna e quello della città fa sì che nascano discriminazioni che, si sa, nel clima della gioventù compromettono completamente tutti gli aspetti della vita. Infatti, il protagonista è vittima del bullismo e delle derisioni.

I bambini si sono mostrati empatici e coinvolti dalla storia, tanto da immedesimarsi nelle esperienze di Cesco, emozionarsi con lui, di condividere l'amore e la semplicità con cui il protagonista affronta, quella che per tutti noi è, la normalità. Antonello D'Attoma grazie alla letteratura ha denunciato quell'atteggiamento, che almeno una volta nella vita tutti abbiamo assunto, di giudicare, schernire, bullizzare la diversità.

Con gli interventi dei bambini la presentazione ha assunto una sfumatura di semplicità che ha reso gli argomenti appetibili ed interessanti: una lezione di umanità per gli adulti.

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