Noci sede della cultura dialettale: istituito il fondo del Centro Studi sui dialetti apulo-baresi

07 15 istituitocentrostudidialetto3NOCI (Bari) - Lo scorso 13 luglio, presso la Biblioteca comunale “Mons. A. Amatulli” di Noci, è stato istituito il Fondo del Centro Studi sui dialetti apulo-baresi, un evento che si inserisce nell’ambito delle attività per celebrare i 50° anniversario della Biblioteca.

L’incontro ha visto la partecipazione di numerosissimi appassionati, studiosi e interessati della lingua dialettale non solo, come si evince dal titolo dato al Fondo, del nostro paese e dei paesi limitrofi, ma anche della terra tarantina, brindisina e materana.
Il Direttore della Biblioteca, Basile ha immediatamente precisato : “Tra i compiti della biblioteca rientrano quelli di conservare, tramandare e testimoniare la memoria della nostra comunità. Il dialetto non è fatto di sole parole, ma attraverso queste possiamo conoscere la nostra cultura dal punto di vista storico, culturale, sociale e per questo abbiamo accettato di buon grado la proposta di istituire il fondo del centro studi in questo luogo. “
Sono successivamente intervenuti il Sindaco Domenico Nisi, che ha ricordato dapprima il valore sociale e culturale che negli anni la Biblioteca ha rivestito per molti cittadini nocesi ed ora per l’essere sede di un’ampia rete di comunicazione tra i vari paesi che vogliono condividere la propria cultura. Infine è intervenuto il presidente dell’associazione Centro Studi sui dialetti Apulo-Baresi, Mario Gabriele, che ha chiesto al Sindaco e all’Assessore Tinelli, un contributo per rendere fruibile l’importante donazione fatta da Rocco Miccolis, figlio di Giovannino Miccolis, che renderà la nostra biblioteca ricca di una documentazione che narra il valore sociale e culturale del tipico “simposio” greco.

07 15 istituitocentrostudidialetto1Hanno chiuso l’evento il signor Fumarola dando il proprio contributo per il dialetto di Mottola rispetto al quale si sono notate numerose analogie con il dialetto nocese, Giuseppe Laera e Paolo Laera quest’ ultimo con commozione ha regalato ai presenti la lettura di un suo racconto dialettale, pubblicato sul mensile Agorà del 1995, entrambi hanno donato opere musicali e letterarie sul dialetto putignanese, Vittorino Curci e Giandomenico Oliva invece hanno contribuito con opere di natura giornalistica e poetica scritte di proprio pugno e infine Caterina Ivone per Castellana Grotte e Maria Semeraro per Cisternino.

L’evento si è concluso con la donazione da parte dell’associazione nocese, ideatrice del progetto, del dizionario italiano-nocese da loro stessi scritto, tesi elaborate da Giovanni Laera e infine altri elaborati appartenenti alla biblioteca personale del Centro Studi sul dialetto. Di straordinaria bellezza, le righe lette in dialetto dallo stesso Laera per colui che ha definito un amico di tutti e colui che incontrando per strada ci ricorda di essere a casa, Peppino Beccalos : “A fè a’ guard d’ù paes .”

 

 

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