Pietro Mita alla festa Uniti si Party: “La tuta blu, deve diventare la tuta gru”

Pietro-Mita-e-Antonio-NatileNOCI (Bari) - Incontro letterario venerdì sera al parco giochi di via Tommaso Siciliani. In concomitanza con la quattro giorni che vede coinvolte le formazioni politiche di centrosinistra all'interno del progetto "Uniti si party", è stato presentato ieri proprio all'interno dell'area verde cittadina il volume "Rosso Novecento, la Puglia dai cafoni ai no global" scritto dal consigliere regionale Pietro Mita. La nota introduttiva della serata è stata curata da Antonio Natile che ha ripercorso le fasi storiche delle lotte contadine attraverso citazioni poetiche degli autori pugliesi Tommaso Fiore e Vittorino Curci. "Si tratta di un libro sulla Puglia delle lotte contadine e operaie del 1968 raccontate da un testimone dell'epoca".
Esordisce così l'autore Mita parlando del suo volume nel quale per giunta si vuole anche rendere omaggio alla vita e all'operato di Giuseppe Di Vittorio in cui si è concentrata la ricerca storico-territoriale di Cerignola e San Severo in sede di redazione del testo. "In queste città- commenta infatti Mita - in quegli anni il proletariato agricolo era la classe dirigente". E poi un affondo alla politica. "La sinistra oggi vive un momento di difficoltà perché ha perso l'attaccamento al territorio - dichiara l'autore - ora sono tutti tuttologi antropologi". Un chiaro monito contro la perdita dell'austera figura dell'intellettuale di sinistra. "Oltre alla lotta di classe, all'epoca c'era anche cultura e impegno per una causa che si riteneva giusta"- preme Mita, che si presta ad ipotizzare una soluzione al passo con i tempi moderni: "Ho scritto questo libro per i giovani perché la tuta blu oggi deve ritornare ad essere la tuta gru". Ovvero ritornare a fare protesta in fabbrica montando sulle gru per far sentire la propria voce ai vertici dell'azienda. "Riportando alla memoria ciò che è avvenuto nel passato sulle orme di Di Vittorio ci sentiamo in dovere di aprire uno spiraglio formativo per la cultura lavorativa delle nuove generazioni".
Anche se l'iniziativa di carattere culturale ha avuto il suo riscontro di pubblico, per dover di cronaca si deve riportare anche il mancato appuntamento del dibattito in programma "Informazione e Potere" a cui avrebbero dovuto partecipare i giornalisti della stampa locale e regionale. Una défaillance che, assicurano gli organizzatori, non si ripeterà una seconda volta.
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