Genitorialità: I Presìdi del Libro presentano "Il sacrificio di Isacco" del dott. Abruzzese

08 05sacrificiodiisaccoNOCI (Bari) – Decisivo inizio per il ciclo estivo d’incontri letterari promosso dai Presidi del Libro di Noci. Con l’appuntamento dello scorso venerdì 3 agosto il circolo nocese ha ufficialmente dato il via ad una serie di incontri previsti nel largo più bello e più alto del centro storico nocese ed inserito nel cartellone Noci Estate 2018. Il primo illustre ospite accolto, lo psicologo psicoterapeuta, criminologo clinico, già giudice onorario del Tribunale per i Minorenni di Bari e psicologo scolastico nei centri d'ascolto nei diversi ordini di scuola, dott. Saverio Abruzzese

Il dottore nojano, giunto per presentare la sua ultima fatica intitolata “La sindrome di Isacco. I genitori e le ‘colpe’ dei figli” (ed. La meridiana), è stato presentato ed intervistato per l’occasione da Stefano Verdiani e Lorita Tinelli, rispettivamente portavoce e membro de “I Presìdi del libro”.

“Ama i tuoi genitori, se sono giusti, altrimenti sopportali”: con questa citazione di Publilio Siro, scrittore romano, sintetizziamo l’argomento focale del libro. Nel testo infatti è l’argomento genitorialità ad essere messo in discussione. Basti pensare al sacrificio di Isacco, episodio biblico tratto dal Libro della Genesi. Isacco, secondo patriarca di Israele dopo suo padre, è presentato nelle pagine dell’Antico Testamento come un personaggio non ben delineato. Nato quando suo padre Abramo era ormai centenario, rimase a lungo nell’immensa ombra del genitore. Da ragazzo, Isacco si comportò passivamente di fronte al dramma più grande della sua esistenza, quando Dio ordinò a suo padre di offrirlo in sacrificio. Seguiti dai suoi servitori e da un asino, Abramo condusse Isacco sul monte Moira, come gli era stato detto. Il viaggio durò tre giorni e una volta giunto nelle vicinanze del luogo indicato, Abramo proseguì a piedi con Isacco che trasportava la legna per l’olocausto. Quando arrivarono sul luogo, Abramo dispose un altare su cui mettere la legna, legò a suo figlio mani e piedi e lo adagiò sopra la legna. Ma l’angelo del Signore fermò in tempo la mano di Abramo, riconoscendo la sua ubbidienza e la sua fedeltà verso Dio. Un montone impigliato per le corna in un cespuglio fu l’olocausto in luogo di suo figlio Isacco.

Il racconto della Sacra scrittura è stato preso a pretesto per essere utilizzato come valido strumento pedagogico atto ad analizzare comportamenti erronei che i genitori commettono verso i loro figli. Attraverso numerosi esempi di vita quotidiana e di esperienza vissuta infatti, il prof. Abruzzese ha raccontato trappole famigliari, figli della separazione, abusi e soprusi, storie vissute in psicoanalisi. Solo per raccontare che i dolori riaffiorano a distanza di anni e lacerano l’anima dei bambini innocenti di oggi, uomini di domani. All'incontro di presentazione sono intervenuti numerosi insegnanti nocesi o che hanno cattedra fuori Noci, psicologi psicoterapeuti addetti ai lavori. 

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