Tommaso Adriano Galiani presenta il suo libro “Le sirene non si cercano”

12 15 LesSireneNonSiCercano 3NOCI (BARI)- Lo scorso 13 dicembre, a partire delle ore 19:00, si è svolta all’interno del Chiostro delle Clarisse la presentazione del libro “Le sirene non si cercano”, di Tommaso Adriano Galliani. L’autore, docente di materie letterarie nonché giornalista pubblicista, ha collaborato con diverse testate e redatto numerose pubblicazioni di ricerca, ma il romanzo rappresenta il suo esordio nel campo della narrativa. La serata è stata organizzata dalle associazioni “Pugliè” e “Il lunedì letterario”. A dialogare con l’autore, facendo emergere le tematiche centrali è stata Mariangela Colamaria.

12 15 LesSireneNonSiCercano 2Il romanzo è ambientato tra Roma, Londra e Bari, ma le scene “clou” si svolgono in un’antica villa sul Gargano. Tre uomini in tre diverse età della vita (50, 34 e 36 anni) tre diverse storie personali, tre diverse condizioni emotive e tre viaggi. Un legame di parentela e il filo sottile della vita li legano indissolubilmente. Si tratta di tre uomini che vivono una condizione di profondo disagio in merito ad un universo maschile che non trova più una salda e sicura collocazione in una società che cambia troppo velocemente. Uomini attratti dal richiamo irresistibile delle sirene, che rappresentano sia l’intricato universo femminile, sia i sogni intensi come obiettivi da raggiungere.A dare il titolo al romanzo è la significativa frase pronunciata dalla madre di uno dei protagonisti. L’anziana donna (che versa in una condizione psicologica particolare) rivolgendosi al figlio gli dice: “Le sirene non si seguono, perché non sono poi così belle come possono apparire!”. Le sirene a cui Galiani si ispira non sono quelle "più moderne", per metà donne e per metà pesce, dalle forme sinuose e dai seni prosperosi. Il riferimento è piuttosto alle sirene della mitologia greca (quelle dell'Odissea per intenderci) con il viso di donna e con il corpo da rapace.

12 15 LesSireneNonSiCercano 1Questo sta a significare che gli obiettivi da raggiungere vengono spesso mitizzati, ma quando poi tagliamo quel traguardo, prendiamo coscienza che non è tutto così idilliaco come avevamo creduto. Magari ci sono delle responsabilità che non avevamo messo in conto e dei sacrifici da fare affinchè l’obiettivo raggiunto non crolli. E’ un po’ come “il sabato del villaggio” del Leopardi: il giorno in realtà più bello è quello che precede la festa, quello dell’attesa. La domenica invece “tristezza e noia recheran l’ore!”. Non è facile far rientrare il romanzo in un genere letterario ben preciso: si tratta di narrativa moderna, questo è un dato di fatto, ma lo si potrebbe anche definire un romanzo sociale e psicologico che si snoda interamente su un gioco di luci ed ombre, sull’intavolare una serie di situazioni tutte veritiere ma al tempo stesso tutte relative. Per cogliere il sottile paradosso, basta soffermarsi a pensare su quanto una persona possa essere saldamente convinta di essere fatta in un certo modo, ma chi osserva dall’esterno può cogliere sfaccettature caratteriali totalmente diverse. All’interno del romanzo, “l’altra prospettiva” è rappresentata da una donna tenace il cui sguardo si allunga, una donna che darà poi vita ad un finale a sorpresa, che lascerà il lettore a bocca aperta. Essendo ambientato ai nostri giorni e passando in rassegna gli aspetti più importanti della nostra società, il romanzo non tralascia l’universo dei social. Un universo che non è fatto tanto di menzogne, quanto di “mezze verità”. Su facebook, instagram o twitter, la ragazzina giovanissima posta foto in cui sembra più grande della sua età, la donna matura si presenta truccata di tutto punto, il quarantenne posta solo foto a mezzobusto per nascondere magari quel po’ di pancetta. Insomma, tutti mostrano il lato che fa loro più comodo, celando ciò che semplicemente non vogliono che emerga. Una tattica psicologica che è messa in pratica anche nell’universo reale, nella vita quotidiana.

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