Noci si aggiudica la qualifica di “Città che legge” per il biennio 2020-2021

07 4 NocicittàcheleggeNOCI - Non solo città dell’enogastronomia, ma sempre più protesa verso la cultura: Noci si aggiudica la qualifica di “Città che legge” per il biennio 2020-2021.

Con la qualifica di “Città che legge”, il Centro per il Libro e la Cultura, in accordo con l’Anci, ha voluto premiare quelle Amministrazioni Comunali che hanno mostrato profondo e costante impegno nell’attuare politiche pubbliche di promozione della lettura e della cultura.
Nella lista dei comuni insigniti della suddetta qualifica, figura orgogliosamente anche la nostra Noci. Una città conosciuta per l’enogastronomia, ma sicuramente consapevole che il cibo per l’anima (la cultura) non è assolutamente meno necessario alla crescita comunitaria e al radicamento di determinati valori. E i libri, si sa, sono le “posate” cui si introduce il cibo della cultura.

«Questo risultato è stato reso possibile grazie al lavoro, all’impegno e alla dedizione quotidiana dei nostri operatori – dichiara il Sindaco, Domenico Nisi. – Si tratta, infatti, di un riconoscimento ottenuto perché Noci può vantare una Biblioteca in grado di offrire un servizio di qualità e promuovere iniziative che incentivano la lettura a tutti i livelli, e per questo ringrazio il Direttore Giuseppe Basile e tutti i suoi collaboratori; perché le Istituzioni scolastiche, i Dirigenti e il corpo docente tutto, sono attenti alla valorizzazione della lettura; poiché Noci può vantare due librerie che non sono meri “negozi di libri” ma veri e propri luoghi di promozione della cultura; perché le associazioni che operano sul territorio hanno promosso negli anni eventi di qualità: e penso, per fare degli esempi, al “Piccolo festival della parola”, alle rassegne “Asterischi di Città dei libri”,“Io leggo, tu leggi, noi leggiAmo”  e “Viaggio al centro della mente”. A tutti loro e anche all’Assessore Jerovante, che ha seguito l’iter amministrativo necessario all’ottenimento di questo risultato, va il mio ringraziamento. Ora dobbiamo adoperarci affinché questo non resti un titolo vuoto, ma possa al contrario indurci a fare più e meglio».

«Si tratta di un ulteriore passo che la nostra Amministrazione muove sul piano della promozione culturale come leva di crescita sociale, che segna il riconoscimento di quanto sinora già compiuto con il medesimo intento e che ci consentirà inoltre di candidare proposte progettuali a finanziamenti dedicati che ci sarebbero stati diversamente preclusi – spiega l’Assessore all’Offerta Formativa Marta Jerovante. – Avevamo idealmente avviato il percorso che ci ha condotto a questa primissima fase nel corso dell’incontro promosso dall’Assessorato alla Socialità, in collaborazione con la Biblioteca comunale, durante l’ultima edizione del Piccolo Festival della Parola, e al quale avevamo invitato a partecipare le Dirigenti e i docenti dei nostri Istituti scolastici, gli operatori culturali e del settore librario, i referenti dei servizi pubblici e privati in favore di minori e anziani, i rappresentanti dell’associazionismo familiare, e tutti i cittadini desiderosi di condividere dei ragionamenti sul tema della lettura come pratica sociale. Perché una Città che legge deve principalmente mirare ad una fattiva collaborazione tra soggetti pubblici e privati, al fine di creare una rete comunitaria che sappia progettare e gestire le iniziative e che sia in grado di rendere la lettura un’abitudine sociale. Si collocherebbero in tal senso rassegne tematiche, curate dagli operatori culturali, con il supporto degli operatori del settore librario, e definite mediante una programmazione sinergica e condivisa tra associazioni diverse. E si potrebbero altresì immaginare spazi e modalità alternative di condivisione: non più un Chiostro ed una conversazione a due, ma, ad esempio, una biblioteca scolastica, il Centro polivalente per i minori, il Centro Anziani, una ludoteca, una struttura residenziale per anziani, ricorrendo a modelli più partecipativi e coinvolgenti, teatrali, per certi versi. O le piazze del paese, i giardini pubblici, un bosco. E, ancora, o soprattutto, la Biblioteca comunale, spazio pubblico destinato non solo a rispondere ai bisogni di cultura e di informazione, ma a divenire sempre più luogo d’incontro e di aggregazione sociale. L’obiettivo è provare ad incidere più profondamente non solo sulla sfera culturale, ma sul benessere delle persone, come individui e come gruppo, e la notizia dell’ottenimento della qualifica giunta adesso pare davvero arricchirsi di un auspicio di speranza per la riconquista di momenti di socialità autentica».

«Mi unisco alla soddisfazione del Sindaco e dell’Assessore Jerovante per il risultato ottenuto – aggiunge il Consigliere delegato alla Cultura, Mariano Lippolis. – Riprendendo il concetto dell’importanza del fare rete, annuncio che da quest’anno vedrà la luce un nuovo evento, “Chiostri, inchiostri e claustri”, promosso da un gruppo di associazioni di Noci, e votato proprio alla promozione del libro e della lettura. Un evento che sarà fortemente sostenuto dall’Amministrazione Comunale, che coralmente concorre al raggiungimento dell’obiettivo di sostenere tutte quelle iniziative in grado di generare una crescita personale e civile al di là dell’evento in sé».

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