“Da domani mi alzo tardi”: Massimo Troisi si “auto racconta” nel romanzo di Anna Pavignano

03 15 AnnaPavignanoNOCI - L’appuntamento dello scorso 14 marzo con “Spillover”, la rassegna letteraria organizzata dalle associazioni “Vivere d’arte eventi” e “Pugliè” ha avuto un’ospite davvero speciale. Si è trattato della scrittrice e sceneggiatrice Anna Pavignano, che assieme a Gabriele Zanini, Tommaso Putignano e all’operatrice culturale Monica Bruno ha parlato del suo romanzo “Da domani mi alzo tardi”. Nel libro, ella racconta l’intenso rapporto sentimentale e professionale (è stata infatti co-sceneggiatrice di molti suoi film) con Massimo Troisi, uno degli attori più importanti, influenti e amati del ‘900. Per essere davvero precisi, è proprio “Massimino” in prima persona che “si racconta”. Scopriamo perchè e in che modo.

E se Massimo Troisi, dopo le riprese del celebre film “Il postino” non fosse mai morto, ma si fosse ritirato dalle scene? Cosa avrebbe detto, fatto e pensato? A queste domande risponde il romanzo, a cui Anna Pavignano, per anni legata al popolare attore sia dal punto di vista sentimentale che professionale, ha voluto conferire un espediente narrativo davvero originale.
“Ci ho messo anni per riuscire a raccontare Massimo, perché ero appunto alla perenne ricerca del modo giusto per farlo, del modo che sarebbe andato più a genio anche a lui. Non volevo certo una classica biografia troppo didascalica e un po’ pesante. Poi, d’improvviso, l’illuminazione: perché non pensarlo vivo? Perchè non farlo pensare, parlare, agire al presente?”- ha confidato la sceneggiatrice, che a quattro mani con Troisi ha scritto moltissimi dei suoi film più apprezzati.
Ecco che Massimino torna in qualche modo “in vita”, riconsegnato al presente sia alle generazioni che ne hanno conosciuto la produzione teatrale e cinematografica, sia a quelle più giovani, che iniziano ancora adesso ad accostarvisi. Il titolo strizza evidentemente l’occhio alla proverbiale pigrizia di Massimo, che amava infatti dormire fino al tardo mattino, se non addirittura fino al primo pomeriggio.
L’attore fa una promessa ad Anna: “Da domani mi alzo tardi”.
Lei, sorpresa, gli fa notare che è già sua consolidata abitudine alzarsi tardi.
E qui la battuta dell’attore: “No, io mi alzo tardissimo: quindi prometto che da domani mi alzo tardi!”
Tante le domande che gli ascoltatori, collegati in diretta, hanno voluto rivolgere alla Pavignano, da quelle riguardanti la sfera professionale, a quelle che, pur con garbo e delicatezza, hanno sfiorato quella più personale del rapporto di coppia.
Ma Troisi, si sarebbe realmente ritirato dopo “Il Postino?” Aveva manifestato una certa stanchezza? Oppure il desiderio di prendersi una pausa, per dedicarsi a lui e a nuove idee da ragguagliare e da portare poi in scena?
La Pavignano ha risposto che “All’idea del ritiro non ci pensava minimamente, certo l’operazione al cuore che avrebbe dovuto subire lo avrebbe in qualche modo costretto a una “pausa forzata” per ragioni di convalescenza. Avrebbe assembrato un po’ di idee, ma sarebbe comunque tornato sulle scene. Io lo avrei spronato in ciò, perché da dare aveva ancora tanto!” Del resto, considerando che il testardo e determinato attore volle assolutamente terminare quel film con il suo cuore, è al di fuori di ogni dubbio che sarebbe tornato sul palcoscenico teatrale o di fronte a una macchina da presa: comunque dal suo pubblico.
Per quanto concerne la domanda su quanto di Anna e quanto di Massimo ci fosse in ogni sceneggiatura scritta a quattro mani, la Pavignano ha risposto sostenendo che c’è stato tanto anche di lei, ma quando c’è una completa sinergia anche lavorativa, le forze si amalgamano, e diventa poi difficile scindere quali “ingredienti” abbia aggiunto l’uno e quali l’altra.
“Litigi per quel che concerne il lavoro non ce ne sono mai stati, devo ammettere. Io poi non sono già di mio una persona litigiosa. Chi faceva il primo passo verso l’altro quando litigavano per motivi personali? Considerando quanto Massimo fosse permaloso, ero decisamente io a camminargli incontro”- ha ammesso la Pavignano.
Con affetto e commozione, diversi ascoltatori hanno ricordato gli eventi nel corso dei quali hanno potuto conoscere da vicino Anna, e in un certo senso, anche una parte di Massimo. E’ il caso di una proiezione estiva di “Scusate il ritardo” che si tenne qui a Noci, lungo la scalinata monumentale della stazione, preceduta proprio da un incontro con la Pavignano, e di uno spettacolo tra musica e recitazione, in cui ella immagina proprio un colloquio con Massimo. Dai racconti di Anna è emerso un Massimo molto attaccato alla famiglia, famiglia che era stata da sempre una delle principali fonti d’ispirazione per la sua comicità.
“Più che una famiglia, sembrava davvero una compagnia di comici, dove ognuno finiva per aderire a una sorta di copione con un ruolo ben preciso”- ha ricordato divertita la Pavignano. E in effetti, lo stesso Troisi ha più volte raccontato, nel corso di alcune interviste, quale ruolo abbia giocato la famiglia in una comicità che per lui è stata “preinstallata” dalla nascita.
“Non è che Massimo fosse sempre sorridente e scherzoso, pronto alla battuta. A me è capitato di assistere ad esempio a una riunione della compagnia “La Smorfia”, in qualità di fidanzata di Massimo. Nessuno parlava e si creò un’atmosfera talmente cupa, che un osservatore esterno non avrebbe mai sospettato che si trattasse di una compagnia di comici”- ha dichiarato la Pavignano. Alla sceneggiatrice sono stati chiesti anche consigli utili per i giovanissimi che vogliono accostarsi alla stesura di una sceneggiatura.
“Il primo consiglio che mi sento di dare è innanzitutto quello di scrivere, e poi di rileggersi. Solo rileggendosi e non piacendosi si possono individuare gli errori, ed evitare di commetterli anche in futuro. Ci sono poi tanti corsi di “scrittura creativa”, così si chiama oggi, che indubbiamente aiutano”- ha risposto la Pavignano, che ha anticipato anche alcuni suoi progetti futuri. Tra di essi, un romanzo di prossima uscita che tratterà tematiche importanti come l’handicap e la maternità, e una mostra online dedicata a Pablo Neruda, di cui lei ha curato la parte dedicata al film “Il Postino”. Nel congedarsi, Anna ha accoratamente ringraziato gli ascoltatori per il tempo dedicatole e per le emozioni che le sono state dedicate. Spillover si ferma per una settimana, e il prossimo appuntamento è quindi fissato per il 28 marzo.

 

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