“La passatella”: Cesareo Putignano racconta l’antico gioco di costume tra divertimento, sociologia, antropologia e politica

03 23 LaPassatellaCesareoPutignanoNOCI - E’ recentissima l’uscita di un interessante opuscolo a cura di Cesareo Putignano su un gioco di costume al  tempo molto in voga nell’Italia centro-meridionale. Il titolo completo è “La passatella: “patrune” e “ssòtte” secondo la tradizione a Noci”. I ragazzi di oggi, se interrogati in proposito, sicuramente strabuzzeranno gli occhi, ammettendo di non aver mai sentito parlare della “passatella”. Cesareo Putignano in questo opuscolo, la cui prefazione è curata da Nicola Simonetti, racconta tutto ciò che c’è da sapere su questo gioco che sicuramente avrà visto protagonisti tanti dei nostri nonni e genitori. L’autore, non si limita al solo regolamento, ma aiuta il lettore a comprendere quale importanza un “semplice” gioco possa rivestire dal punto di vista educativo, sociale, antropologico e perché no, anche politico.

Andando a consultare il dizionario della lingua italiana, alla voce “passatella” troveremo la seguente definizione: “Gioco di origine centro-meridionale in cui i partecipanti eleggono o sorteggiano un “padrone” e un “sottopadrone” (o semplicemente “sotto”) che a loro discrezione distribuiscono il vino acquistato collettivamente in precedenza per lo più facendo in modo che qualcuno non beva nulla e qualcun altro troppo”.
Evitando di dilungarci in merito al regolamento (sarà un piacere del lettore scoprirlo nell’addentrarsi tra le pagine) condivideremo con voi alcune dichiarazioni rilasciate da Cesareo Putignano, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Noci24.
-Cesareo, com’è nata l’idea di scandagliare l’origine e i vari aspetti di questo antico gioco di costume?
In verità, già da tempo, alcuni cari amici che ne sono stati appassionati giocatori, mi avevano incitato a scriverne. Durante questo periodo di “reclusione forzata” per tutti, avevo un po’ di tempo libero in più. Mi sono quindi messo all’opera, sull’onda di un motto da me coniato: “Trasformare questo periodo di coronavirus in “coronavirtus”
Veniamo subito al sodo: “Perché i giovani d’oggi dovrebbero conoscere questo gioco popolare?
“Perché era molto più di un semplice gioco! Non vi svelo quello che era il regolamento completo, ma vi basti sapere che il nobile più ricco giocava con la persona più umile e in un certo senso le differenze di classe si annullavano, almeno per la durata del gioco. Curioso e forse ancor più importante ripercorrere questo aspetto in un momento in cui il distanziamento sociale ci viene imposto. Sta di fatto che, giocando al “gioco della birra” (ma si faceva anche con il vino) avevi realmente modo di conoscere l’animo umano. Capivi chi era arrogante, superbo, egoista e incline a tenere tutto il “potere” per sé e chi invece era più incline alla condivisione. Una sorta di ricerca sociologica, antropologica e psicologica, fatta divertendosi, ma propedeutica per la vita. Immaginiamo la persona di più umile estrazione sociale che, solo nel contesto del gioco, poteva "capovolgere" le carte in tavola, prendendosi una agognata "rivalsa" sui ricchi e sui potenti. oppure anche sui rivali in affari e in amore. Non mancavano alcuni aspetti negativi, questo va detto, perchè, con la complicità di qualche bicchiere di birra o di vino di troppo, quella rivalità che non avrebbe dovuto valicare i confini del gioco, del semplice sfottò, spesso degenerava in veri e propri atti di violenza. Eh  sì, a volte finiva veramente male. Personalmente, però, ripensare alle volte in cui ho partecipato a questo gioco, mi è tornato utile per il mio lavoro di insegnante e soprattutto per il ruolo di educatore, e perfino nella mia esperienza politica. E la politica, si sa, è sempre ricca di tranelli, insidie e intrighi. A mio modesto parere, chi ha fatto politica senza prima aver giocato alla “passatella”, non l’ha fatta nel migliore dei modi!”
Bene, Cesareo, vorremmo ricordare ai lettori interessati dove è possibile acquistare l’opuscolo?
“E’ acquistabile presso la libreria "Mondadori Point e le edicole Tinelli (in P.zza Garibaldi); Plantone c/o (Farmacia Trerotoli) e Fusillo in via Togliatti, o singolarmente o in abbinamento al Noci Gazzettino”.

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