Giacomo Sartori, "la terra è lo specchio di ogni esistenza"

11-28-SartorieNatileNOCI (Bari) - In continuità della rassegna "Legature Terrestri" si colloca la nuova iniziativa letteraria promossa dall'Amministrazione Comunale, dal titolo "Ultrasuoli, oltre ogni sentire": una rassegna che quest'anno ha visto protagonista lo scrittore trentino Giacomo Sartori dichiarato, di recente, vincitore del premio "Frontiere" e autore delle ultime pubblicazioni "Cielo nero" e "Avventure".

L'incontro con lo scrittore, organizzato e presentato dal nocese Antonio Natile all'interno dei locali del Palazzo della Corte, ha riscosso un notevole successo. Sulla scia degli ultimi argomenti trattati con l'autore Franco Arminio infatti ci si è potuti ricollegare al rapporto fra scrittura e vissuto di un territorio: un argomento che sta tanto a cuore a Sartori, data la sua professione di agronomo. La scrittura per Giacomo diventa dunque, a dire di Natile, un modo per "vivisezionare momenti quotidiani" che raramente gli altri riescono a cogliere e che possono venir fuori solo dedicandosi all'arte della scrittura. Ed è qui che giustamente Sartori è intervenuto, dialogando apertamente con Natile e con il pubblico, amichevolmente seduto su di una panchina.

11-28-Natile"In entrambe le ultime due opere pubblicate (un romanzo e una raccolta di racconti ndr), la scrittura mi ha portato a far venir fuori caratteristiche legate alla terra Alpina. Ritengo che la scrittura sia imprevedibile: ti porta dove vuole. E' un'attività nobile che nasce nel silenzio. Di qui nascono situazioni che non avresti mai immaginato di pensare, eppure fuoriescono tematiche che mai nessuno è stato in grado di interpretare o analizzare. Il legame degli scrittori con la propria terra d'origine è sempre molto forte: è chiaro che il nostro legame con le nostre tradizioni è un continuo confronto con ciò che c'è di peggio. Le cose profonde sono un modo per fuggire al conformismo e a quelle tematiche tanto care alla massa di cui altri scrittori si fanno portavoci". Analizzare, ad esempio, fenomeni legati alla cosiddetta "invisibilità della civiltà", non è una cosa di tutti i giorni: a Giacomo piace costruire altre realtà per analizzare qualcosa che già esiste. A lui piace rendere il lettore consapevole del fatto che la scrittura è anche un mondo accostato a quello reale e che questi possono essere rapportati fra loro.

L'ultima raccolta di racconti, "Avventure", continua a dimostrarlo. Una scrittura definita "atroce" è ricca di personaggi altrettanto atroci, ma ciò contribuisce a definire qualcosa di realmente atroce legato al mondo reale, vedi una serie di amori sfortunati. Tuttavia di qui, allo stesso modo, le caratteristiche della terra Alpina fuoriescono e continuano imperterrite a ricoprire un ruolo. Continuano ad essere specchio dell'esistenza umana.

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