Mottola sul brigantaggio postunitario: 'una forma di ribellismo interclassista'

04-29FantieBrigantiNOCI (Bari) - "Fanti e Briganti nel Sud dopo l'Unità" è il titolo dell'ultimo saggio pubblicato dal nocese Josè Mottola e presentato lo scorso 27 aprile nel Chiostro di San Domenico a seguito del ciclo di incontri "Verso il Maggio d'Autore" promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Noci. Il testo si riallaccia, in termini cronologici, all'ultima fatica letteraria pubblicata da Antonello Roberto, Noci nel Risorgimento.

Tuttavia il lavoro di Mottola chiarisce e rivendica particolari fenomeni dell'età post unitaria, in particolare quello del brigantaggio. Ospiti della serata sono stati il dott. Giuseppe Poli, Presidente del Comitato di Bari dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, ormai conosciuto a Noci in seguito ad una serie di conversazioni storiche organizzate dall'Associazione "Giuseppe Albanese", e il Sindaco di Noci Piero Liuzzi, intervenuto per porgere i saluti dell'Amministrazione, nonché forte sostenitore dell'opera dell'autore Mottola. Ospite ancora più gradito invece, e che ha destato l'attenzione di tutto il pubblico interessato per la forte conoscenza della materia, è stato il professor Nicola Tranfaglia, uno dei più importanti storici contemporanei. Ad introdurre la presentazione del libro, il prof. Poli, nonché prefatore dello stesso volume, che ha concentrato il suo intervento sull'opportunità che oggi ha il meridione di riscattare sè stesso di fronte ad una serie di fenomeni (vedi il brigantaggio) avvenuti nel corso dell'800. "Il brigantaggio" - commenta Poli - "è nato infatti da un forte malessere contadino. Il libro di Mottola ce lo dimostra e dà esempio di come le plebi meridionali siano state in grado di riscattare valori di libertà e democrazia dinanzi ad una serie di forti condizioni di precarietà e sfruttamento alle quali erano soggette da secoli". 

Sino ad oggi, le prime analisi dell'argomento erano state per davvero fuorvianti. Il brigantaggio non fu, come hanno a lungo sostenuto i vecchi storici, una forma di criminalità organizzata finalizzata a bloccare il risultato raggiunto negli anni dell'unità, ma fu, secondo quanto afferma l'autore nel libro, "una forma di ribellismo interclassista condotto da contadini in armi, sostenuto da vaste masse rurali e capeggiato da forze reazionarie come l'ex dinastia borbonica in esilio e la stessa Chiesa, abbarbicata nella difesa del suo potere temporale". Che ben vengano dunque, secondo la testimonianza di Tranfaglia, nuovi studi, nuove ricerche e nuove riconsiderazioni della storia post e preunitaria. "Le celebrazioni del 2011" ha aggiunto "hanno ridestato l'attenzione degli studiosi su questo periodo della storia italiana e hanno fatto riconsiderare, attraverso i giusti mezzi, eventi sino ad oggi mai chiariti". Sicuramente siamo solo agli inizi, molto lavoro c'è ancora da fare e Mottola è stato solo l'iniziatore di un percorso.

Libri

© RIPRODUZIONE RISERVATA