Iarussi e "La dolce Vita": una profezia sull'Italia di oggi

05-19OscarIarussiNOCI (Bari) - L'avvio del nuovo ciclo d'incontri previsto per la settima edizione del "Maggio d'autore" ha avuto un notevole successo. Dopo un bilancio effettivo delle ultime edizioni proposto dal primo cittadino, che ha visto circa 80 scrittori susseguirsi uno dopo l'altro dando senso a questa apprezzabile manifestazione, nuovi nomi sono stati proposti quest'anno al fine di continuare a guidare la nostra comunità di lettura lungo un percorso logico, che veda stili di scrittura e di contenuti sempre diversi gli uni dagli altri.


Ed allora il sindaco Piero Liuzzi ha così inaugurato questa rassegna culturale: "Il fine del Maggio d'autore è importante. Ciò a cui l'ente pubblico mira è la creazione di una piattaforma stabile che raccolga tutti coloro i quali, a Noci, hanno un'inclinazione, un'attitudine, uno stile di vita e una capacità di testimoniare il valore della lettura e dei contenuti. Tocca a noi evidenziare quanto di buono una comunità è riuscita a costruire con occasioni di riflessioni sul tempo contemporaneo e passato." E non a caso l'attenzione è stata rivolta ai ragazzi delle scuole, soprattutto in un primo appuntamento, come quello di giovedi 17 maggio in cui, tema centrale dell'incontro, è stato appunto "il futuro". Autore ospite della serata, il critico cinematografico nonché responsabile sezione Cultura de La Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, Oscar Iarussi con la sua ultima fatica letteraria intitolata "C'era una volta il futuro. L'Italia della dolce vita" (ed. Il Mulino), introdotta dall'espertissima nocese Angela Bianca Saponari.

Un profeta, un genio. Così è stato definito l'autore de "La dolce Vita" del 1960, Federico Fellini. Un uomo che era riuscito a trattenere lo spettatore al cinema per tre ore consecutive e che, nel pieno del boom economico, aveva cambiato radicalmente la storia del cinema non raccontando più semplici storie, ma fotografando la realtà. "Questo non è soltanto un libro di cinema ma è anche uno straordinario catalogatore di adepti felliniani". Così ha introdotto infatti il suo libro lo stesso Iarussi. Ed allora sulla base di questo incipit ha poi proseguito con la sua teoria riportata nel testo. "La dolce vita è un grande film d'attualità. Fellini raccontava, attraverso l'amarezza, il decadentismo dei costumi e il diffondersi del consumismo, l'Italia che sarebbe stata". Se oggi la nostra società è in effetti piena di situazioni negative e di guai economici è stato anche dovuto a tutti gli anni in cui si pensava al benessere e alla bella, dolce vita. "Sembra quasi" ha concluso "che il termine "dolce vita", venga oggi utilizzato a sproposito. Esso viene utilizzato nelle pubblicità e solo per fare marketing. Rimaniamo dunque sempre sullo stesso errore. Spettacolarizziamo la nostra vita e ci rendiamo spettatori. Assorbiamo tutto ciò che ci viene proposto e non ci accorgiamo della realtà che ci sta intorno, sempre più sulla via della decadenza".

Saremo allora in grado, come aveva fatto lo stesso Fellini, di scomporre e analizzare per bene la realtà e di ricostruirla per poi trarre delle soluzioni? Sarà mai in grado la nostra società di stravolgere radicalmente questo modo di vivere "tornando ad avere una visione del futuro" che prima c'era e adesso non c'è più? Sulla base di questi ottimi spunti di riflessione che Iarussi regala all'interno del suo libro, ricordiamo il prossimo appuntamento della rassegna "Maggio d'autore" previsto per giovedì 24 maggio sempre all'interno del Chiostro di San Domenico con l'autore Raffaele Nigro.

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