Nu cuénghe, 'scontro amichevole' tra due poeti nocesi

10-29-presentazione-nu-cuengheNOCI (Bari) - Incontro-scontro al vertice della poesia dialettale nocese. Nell'ambito dell'iniziativa Nu cuénghe curata dalla sede locale de I presidi del libro, Antonio Natile e Mario Gabriele si sono resi protagonisti di un dibattito aperto sulla struttura, sulle funzioni e sul significato della parola dialettale ai giorni nostri. Uno scontro all'insegna del fair play dove più che ad un duello si è assistito ad una stretta di mano reciproca tra i due autori nocesi.

Il tutto si è basato su un interscambio di testi e note. Antonio Natile legge i passi e le poesie scritte dal Gabriele e pubblicate nel testo "Appecciamele arréte" (Ed. Aga 2012). Mario Gabriele legge invece le poesie del Natile contenute nel volume "Dove c'era il lago" (Ed. LietoColle 2011). Ne è così venuto fuori un ricco dibattito sulla parola vernacolare e sui suoi mille modi di insediarsi nella civiltà locale che la pronuncia. «Chi parla il dialetto è un bilingue. Parla l'italiano ed il dialetto». Così sentenzia Gabriele rispondendo ad una domanda provocatoria del pubblico.

10-29-nu-cuenghe-sindacoEd allora via sulle parole che raccontano qualche volta in maniera ironica, altre volte meno, la vita nocese con tutte le sue contraddizioni, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Ma non solo. Anche i grandi temi della vita e della morte, dell'amore e dell'abbandono vengono raccontati a fasi alterne dai due autori. E dalle letture vien fuori il vero significato del sottotitolo dell'iniziativa. Gocce di terra e di acqua sta infatti ad indicare i temi portanti dei due testi citati. «Queste sono parole di terra, soltanto di terra. [...] Parole terra terra, per dire parole fatte di terra, non nobili, aeree, metafisiche» si legge nel libro (pag. 109) citato del Gabriele. Mentre il titolo del testo di Natile assume chiaro riferimento all'acqua e alle «parole liquide» da contrapporsi alla roccia e alla terra.

Un esperimento letterario più che letterale. Una rivisitazione moderna dei "caffè" in cui tutti i convenuti erano chiamati a dire la propria circa il tema in dibattimento e segnava il punto d'incontro e di scontro tra le linee guida della letteratura. In questo caso però ciò che ne rimane è un punto interrogativo invece che una certezza. D'altronde si sa che la lingua, e quindi anche il dialetto, è in continua evoluzione.

Ai Presìdi di Noci però non basta agire intrae menia. Personaggio fuori dalle mura è Carmine Abate, vincitore del Premio Campiello 2012. Abate sarà il protagonista del prossimo appuntamento organizzato dai Presìdi di Noci in programma per la probabile data del 19 novembre prossimo.

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