Chromothinking di Enzo Bartalotta: c'è un mondo dietro i colori

03-26-chromothinking-panoramicaNOCI (Bari) - Giovedì 21 marzo, presso i laboratori urbani G.LAN di Noci, la nostra redazione nella persona del direttore responsabile Beppe Novembre ha presentato il libro di Enzo Bartalotta, "Chromothinking", scritto con Armando Mastrapasqua e Bruno Viano intorno al metodo Insights Discovery® di matrice Junghiana (Gustav Jung, psicanalista svizzero, erede del più celebre Freud).

La metodologia parte dal presupposto che il nostro "tipo comportamentale" sia riconducibile a dei colori/energie colorate che ci differenziano e allo stesso tempo ci "incanalano" in determinati target, di vendita ad esempio ed è quì che entra il gioco il marketing e la strategia di mercato.

03-26-beppe-bartalottaIntrodotto da Beppe Novembre, Enzo Bartalotta, nocese di adozione, laureato in Statistica e avvicinatosi "in ritardo" a marketing e strategie di mercato, ha preso la parola per presentarsi e presentare. Avvicinatosi nel 2006 a Insights DIscovery®, diviene nel 2008 Director della divisione Etica di Insights Italia: collabora con Il Sole 24 ore e la LUISS e vanta collaborazioni con importanti multinazionali che hanno deciso di avvalersi del modello Insights Discovery. Cosa dice questo modello, citando la domanda del relatore Beppe Novembre? Innanzitutto riporta alla mente i 4 umori di Ippocrate (500 a.C), ma è grazie allo psicanalista Jung che assume contorni ancora più precisi: Jung individuò i cosìdetti tipi psicologici, "etichette", se si lascia passare il termine, delle varietà comportamentali umane, ascrivibili a caratteristiche ben precise. Il tipo espansivo, il tipo riflessivo, il tipo solare, il tipo burbero, il tipo aggressivo e via discorrendo, ma se pensassimo di attribuire un colore a ciascun etichetta?

I colori/le energie colorate che ci appartengono sono fondamentalmente quattro, rosso, giallo, blu e verde e il metodo Insights Discovery li usa per individuare i tipi psicologici di cui sopra: è davvero difficile incanalare un soggetto in un limitato elenco di caratteristiche, esistono infatti le sfumature caratteriali, ma come fa riflettere Bartalotta tutti abbiamo una preferenza, una differenziazione preferenziale che corrisponde a una scelta d'essere, a una scelta di colore insomma. Il pubblico prova l'esperimento delle braccia incrociate, invitato dall'autore del libro: chi le incrocia a sinistra, chi a destra. Ognuno ha fatto la sua scelta, così come indirettamente il nostro io sceglie di essere "rosso", "giallo", "verde" o "blu". I tipi rossi sono estroversi, espansivi, quelli gialli solari, confusionari, socievoli, i verdi pazienti, premurosi e i blu riflessivi, analitici, precisi: quando la giornata è storta, vien fuori il peggio di queste caratteristiche ed è quindi necessaria un'interpretazione approfondita, una "visione interna" (appunto insight, ndr) per meglio comprendere l'Individuo 'colorato'.

Il mercato può interpretare le nostre energie colorate, perchè anch'esso è un "chromothinker": i marchi, i prodotti, le aziende scelgono un loro percorso di differenziazione, alcune sono propense all'ascolto del cliente, quindi energia verde, altre al rapporto empatico con la clientela, energie rossa e gialla e via dicendo. Un azienda ben differenziata, cioè con un'impostazione "caratteriale" ben precisa avrà sempre più successo di un'azienda neutra, che si butta un pò sul tutto e niente. In questi ultimi casi viene in soccorso il metodo, o modello come ama definirlo Bartalotta, dell'Insights Discovery: l'autore di Chromothinking racconta di sue consulenze a grandi marchi conosciuti in Italia, ma anche a piccole aziende del paese, che visti i cali di vendite e appeal col pubblico, hanno richiesto il suo aiuto.

L'azienda, il marchio, l'ente del mercato devono tener conto di 'cosa sono loro' e di 'chi sono i consumatori', devono mantenere una certa coerenza tra il prodotto, il marketing mix ( le variabili del marketing) e il destinatario del prodotto, sempre seguendo i "profili colorati": per essere ancora più chiari, parliamo per esempi. Gli shampoo per donne: cosa richiedono maggiormente le donne da uno shampoo? Che renda i loro capelli voluminosi, che li faccia brillare, che li renda bellissimi e queste caratteristiche sembrerebbero riconducibili alle energie rossa e gialla: quale marchio di shampoo per donna risulterà vincente su questo mercato? Ovviamente un marchio "rosso/giallo", cioè che rispecchii grossa parte del target di destinazione. Come abbiamo detto sù, tutto ciò che è marketing e mercato deve rispettare questa corrispondenza di "colori", anche il/la testimonial quindi: Monica Bellucci, bellezza silenziosa e suadente andrebbe bene per un prodotto frizzante e fuori dagli schemi? La risposta è ovviamente no.

"Il modello Insights Discovery ha una percentuale di riuscita altissima, per tutte le aziende che hanno deciso e decidono di abbracciarlo. La percentuale d'errore è minima, come quella delle previsioni metereologiche al giorno d'oggi. E' il modello che funziona più degli altri, quindi è un modello vincente" risponde Bartalotta a una nostra domanda dal pubblico, circa i limiti della metodologia. L'autore del libro ammette, però, che la nostra facoltà di scelta, sul mercato come nella vita, può essere compensatoria o similare, scegliamo cioè ciò che ci compensa (uguale a noi quindi) o ciò che ci completa (parte mancante e diversa da noi), ammettendo insomma che non si possa con certezza matematica ascrivere un individuo ad un tipo/colore, data la complessità della psiche umana sottolineata dal relatore Beppe Novembre e riconosciuta dallo stesso Bartalotta. Questo metodo, però, funziona sulle grandi piazze di mercato dove la differenziazione è più ampia e generale, ma con gli esempi locali ci dimostra di esser valido anche nelle piccole realtà, a costo di un'interpretazione efficace di sè stessi (cioè dell'azienda), del prodotto/servizio e del destinatario. Basta affinare i colori e metter giù disegni coerenti alla realtà e alle sue trame.

 

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