"La bellezza della grazia", Tommaso Turi per l'amata Carla Laruccia

06-28 la bellezza della grazia tommaso turiNOCI (Bari) - Venerdì 28 giugno, presso la Sala Cappuccini, il prof. Tommaso Turi (seduto, in foto), esperto di fama nazionale in teologia e religione cattolica, ha presentato il secondo libro dedicato alla compianta moglie Carla Laruccia, venuta prematuramente a mancare a marzo del 2011. A quasi 61 anni dalla nascita di questa catechista, innamorata di Cristo e devota al servizio in Azione Cattolica, il marito Tommaso Turi ha voluto ricordarla attraverso una raccolta di testimonianze, dediche e ritratti ricavata da coloro che hanno conosciuto sua moglie Carla.

La presentazione del testo è stata curata dall'amico Pietro Bruno (in piedi nella foto), che ha chiuso l'evento con le parole di un marito devoto e innamorato, e di estimatore de "La bellezza della grazia" di Carla Laruccia. 

"La bellezza della grazia" è il secondo libro del prof. Tommaso Turi dedicato alla moglie Carla Laruccia, dopo il primo, "L'operaia del vangelo" pubblicato nel 2012, ad un anno dalla sua scomparsa, il 23 marzo 2011, in seguito ad una breve e tristemente invincibile malattia. Dopo aver raccolto nella prima pubblicazione la vicinanza dei tanti amici, parenti, conoscenti attorno alla famiglia Turi-Laruccia per la dipartita della cara Carla, "il crescente interesse pubblico per la sua persona", come recita l'introduzione del secondo libro, ha spinto il prof. Tommaso Turi alla seconda pubblicazione, intitolata a "La bellezza della grazia" di sua moglie.

La presentazione del libro segue la celebrazione liturgica in memoria di Carla Laruccia (Bari, 29 giugno 1952 - Conversano, 23 marzo 2011), una "liturgia" che vede nell'incontro pubblico nella Sala Cappuccini una naturale prosecuzione, come afferma lo stesso Tommaso Turi. Il professore sceglie di affidare all'amico Pietro Bruno, ex sindaco nocese, amico della coppia e rappresentante diocesano di Azione Cattolica, la presentazione del libro: affidandosi ai suoi appunti scritti, Bruno cita le pagine degne di nota del libro in presentazione, le testimonianze degli amici dell'Azione Cattolica conversanese, tra cui l'attuale presidente diocesano Carlo Tramonte, il ricordo sempre vivo della sorella Silvana Laruccia, le parole di stima e celebrazione di uno dei formatori  ecclesiali di Carla, Don Giovanni Martellotta e le parole intrise di amore coniugale e dedizione al dono e al servizio, scritte da Tommaso Turi nelle pagine conclusive.

Dopo Pietro Bruno, è Don Peppino Cito a parlare di Carla Laruccia, riportando le parole del suo intervento nel libro, che esaltano le 5 "L" della compianta signora Turi, la 'L' del suo cognome, quella dei concetti di Laicità, Limpidezza, Libertà, la 'L' di Lieta, che rispecchiano l'indimenticata Carla. Dalle parole degli intervenuti emerge un ritratto di donna dedita al servizio evangelico, piena di vita, forte nelle difficoltà e fedele e confidente in Dio fino alla fine, anche nel momento più buio della sua esistenza e lo stesso sindaco Domenico Nisi, invitato dal prof. Turi, ringrazia questa presentazione per la conoscenza, seppur limitata, ma significativa, di Carla Laruccia. Le parole del marito Tommaso Turi tracciano, poi, le linee finali di questo ritratto-ricordo della conversanese, fondatrice dell'Azione cattolica parrocchiale di Conversano negli anni '80, "educatrice esemplare", catechista che voleva i suoi ragazzi si innamorassero di Dio, citando dei passi del libro.

"Mia moglie è corpo che si lascia abitare dalla grazia divina": questa l'espressione più efficace dello scritto finale di Tommaso Turi, letto a fine presentazione, uno scritto devozionale alla bella persona che è stata Carla Laruccia e alla sua anima, piena di grazia, chiamata alla mensa celeste dopo tre mesi di malattia, che rievocano nel teologo nocese la sacra trinità. Il professore ha voluto premiare gli intervenuti con targhe ricordo, ricevute anche da Don Carmine Chiarelli per la concessione della sala e dal pittore nocese Stefano Turi per il ritratto di Carla Laruccia, svelato nella serata di venerdì 28 giugno: un'immagine che scandisce i tratti della donna innamorata del marito e della vita, della cattolica sempre fedele a Dio e al suo messaggio, ancora viva in chi l'ha conosciuta e nei segni tangibili del suo percorso.

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