'Senza Oggetto', l’esordio di Francesco Galassi nella letteratura poetica

12-16-gentile-galassi-gabrieleNOCI (Bari) - Chiacchiere da bar, o forse no. Spiegare la letteratura, soprattutto una certa letteratura di nicchia qual è la poesia con parole semplici non è certo facile, ma la presentazione di "Senza Oggetto" (Aga Editrice) opera prima di Francesco Alessandro Galassi ha gettato nuova luce su come far comprendere il linguaggio poetico anche a chi non ha mai letto un verso in vita sua (in foto: Gentile, Galassi, Gabriele).

12-16-libro-galassiEd è su questo nuovo schema che l'associazione culturale Gruppo Akira ha impostato la presentazione del testo. Tre amici, e che amici, Francesco Galassi, Mario Gabriele, Gianni Gentile, seduti al tavolino di un bar con un libro, Senza Oggetto per l'appunto, con gli intermezzi musicali del gruppo Liorsi e le voci recitanti di Paola Palazzi e Rita Laforgia, a fare da cornice. Una chiacchierata amicale sulla letteratura e la poesia, intrecciata da musica e recitazione, che rimanda all'idea dei caffè letterari dei fratelli Verri. Un'incontro che ha trasformato per un istante il Chiostro delle Clarisse in sala da caffè. Tema in dibattimento: la poesia. Poesia di nuova generazione, 2.0 come si direbbe oggi nel linguaggio tecnologico.

Molti gli spunti di discussione seppur lanciati in un tempo minimo. Mario Gabriele, autore della prefazione, descrive i caratteri generali dell'opera di Galassi, un ragazzo consapevole della sua posizione nel mondo e per cui si rifà al verso terenziano e marxiano «nulla di ciò che è umano mi è estraneo». Poi si scivola verso il pessimismo che Francesco fa trasparire dalle sue poesie che descrivono l'attualità del mondo, che per alcuni può sembrare inconcludente, ma che è invece la pura e sacrosanta verità. E questo fa suscitare una domanda agli astanti: davvero non c'è speranza? «No, c'è ancora speranza - risponde Mario Gabriele - e la speranza è riposta nel bello che vien fuori dalle nuove generazioni». Lo stesso poi grida allo scandalo quando si tratta di talenti. Talenti che non hanno opportunità per esprimersi ed emergere. «Ah se di Francesco ce ne fossero dieci, cento, mille,- scrive Gabriele chiudendo la prefazione al testo – il mondo sarebbe prossimo ad essere capovolto». Ma non c'è più tempo, le parole lasciano spazio alla musica de Liorsi e alle voci recitanti che declamano le poesie di Francesco Galassi, a turno e insieme. "L'usignolo senza più l'oggetto" trasforma la parola in voce, ed è una voce che sicuramente non rimarrà inascoltata.

12-16-senza-oggetto-copertinaRECENSIONE - Sfogliando le pagine di "Senza Oggetto" (Aga Editrice), libro d'esordio di Francesco Alessandro Galassi, è facile cogliere l'irruenza e la prepotenza delle parole crude, ma vere, che riflettono l'attualità del mondo coevo. È un punto di vista, certo, eppure evoca spaccati di vita quotidiani facilmente riscontrabili nelle vite di tutti. Non è importante se accade nella piccola realtà di provincia o in una città come Bari (diversi i riferimenti alla città capoluogo pugliese), quello che descrive Galassi accade, ed accade veramente. Ad uno sguardo più attento della sua scrittura emerge l'amore dell'autore per i suoi idoli letterari che ne hanno segnato il percorso formativo. Rimandi frequenti sono a Charles Bukowski, Alberto Moravia, ed il principale Pier Paolo Pasolini. Il testo, suddiviso in sezioni (Post fata resurgo – Adultità - Cartoline da qui), è permeato della letteratura italiana ed europea del secondo novecento. Parole, accidenti, suoni e dettagli che affondano le radici nella letteratura post bellica, e che in Francesco si trasformano in descrizione della realtà after 2000. Certo, la cultura accademica del Galassi è molto più aperta, il che lo porta ad essere molto più espansivo. Ne viene fuori comunque un quadro ricco di particolari non trascurabili. Francesco è attualmente colui che volge uno sguardo attento al mondo e ne declama vizi e virtù. Come di uno seduto al tavolino di un bar con un bicchiere di scotch ed una sigaretta accesa, ed osserva il mondo che gli ruota attorno.

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