"Le strade dell’occhio": riscoprire e ricordare i centri storici

I_relatoriNOCI - Si è svolta ieri sera presso la sala convegni di via Pio XII la cerimonia di presentazione del volume scritto a quattro mani da Lino Angiuli e Angelo Saponara dal titolo “Le strade dell’occhio” edito da Gelsorosso. Il volume è un mix di fotografie e poesie che raccontano i centri urbani della murgia dei trulli e della valle d’Itria appartenenti al distretto 2120 del Club Rotary di Putignano. La presentazione è stata coordinata dal segretario del centro culturale “G. Albanese” Pinuccio Basile e ha visto la partecipazione dell’Assessore alla Cultura Paola Annese, il sindaco di Noci Piero Liuzzi, l’autore Lino Angiuli mentre Saponara ha dovuto declinare l’invito per motivi di salute, e il medico Onofrio Resta presidente del Rotary di Putignano.
A rompere il ghiaccio è stato proprio l’assessore alla cultura che mai aveva assistito alla realizzazione di un tale progetto culturale che ha visto coinvolti più paesi della murgia barese e della valle d’Itria, mentre il prof. Resta si è soffermato sul valore sociale dell’opera. I proventi del libro, infatti, saranno destinati alla ricerca scientifica per cercare di trovare una cura contro il tumore al polmone responsabile di circa l’85% dei decessi nella popolazione italiana. Secondo il prof. “un trattamento oncologico radicale e preventivo innalzerebbe il tasso di sopravvivenza da questa malattia al 60-90%. Inoltre - continua Resta - la fase terminale della neoplasia è dolorosa sia per il paziente che per i familiari”. Si sofferma sull’aspetto più tecnico invece l’autore Angiuli che segue un discorso scritto su un blocchetto simile ad un carnet d’assegni. Nella sua evoluzione oratoria il co-autore de “Le strade dell’occhio” si concentra su due termini fondamentali per la storia locale: il “Noi” e la “paesità”. Per il Noi Angiuli vuol riferirsi ai rapporti sociali che quotidianamente intercorrono all’interno dei sobborghi pugliesi e che vedono quale luogo d’incontro la piazza centrale del paese. È da qui che lui trae spunto per scrivere le sue “paesie” cioè, appunto, poesie tratte dalla vita sociale delle località nostrane. La “paesità” è invece il nuovo concetto su cui dovrebbe rifondarsi i rapporto città-campagna dopo il fallimento del modello urbanocentrico ed è per questo che secondo Angiuli i “muri parlano”. I muri, soprattutto quelli del centro storico secondo la teoria angiuliana, dovrebbero raccontare la storia del paese e sarebbero in grado di riconoscere i turisti provenienti da altre zone. Il tutto è sapientemente raccontato anche dalle fotografie dell’etno-fotografo Angelo Saponara che coglie appieno, attraverso i suoi scatti, i temi trattati a parole da Angiuli. Con la fine del carnet si esaurisce anche il discorso del poeta valenzanese che cede la parola al sindaco Liuzzi il quale vede “il territorio come destinazione”. Con parole più semplici il Sindaco vede nei comuni, attraverso l’attività amministrativa, il luogo dove poter valorizzare le risorse ed esprimerle non solo all’interno di ciascun centro urbano ma anche fuori dalle mura cittadine attraverso il turismo e la promozione dei prodotti (anche culturali) autoctoni.
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