Evangelii gaudium, Tommaso Turi presenta l'esortazione di Papa Francesco

04-05tommasoturiNOCI (Bari) - Evangelizzare significa Amare l'uomo. Amare l'uomo significa amare Dio. Lo ha ripetuto più volte il professor Tommaso Turi, lo scorso giovedì 5 aprile in occasione del terzo "Incontro internazionale" organizzato a Noci dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali. L'incontro, terzo ed ultimo dopo quelli organizzati in precedenza a Monopoli e Conversano, ha avuto come scopo presentare l'ultima esortazione di Papa Francesco intitolata "Evangelii gaudium".

Insieme a Tommaso Turi, segretario della consulta e Docente di Dottrina Sociale della Chiesa, Don Felice di Palma, docente di Teologia Morale, nonchè arciprete parroco della Chiesa Matrice di Conversano (foto in alto). Venendo a presentare l'esortazione di Papa Francesco, Turi non ha fatto altro che concentrarsi su alcuni punti fondamentali dell'esortazione per discutere a trecentossanta gradi su cosa si intende dire oggi con l'espressione "dimensione sociale dell'evangelizzazione". 

"Evangelizzare" ha esordito, "significa rendere presente nel mondo il Regno di Dio attraverso l'amore. Papa Francesco lo ha spiegato attraverso questo sinodo sull'annuncio del Vangelo nella società contemporanea e per farlo ha utilizzato molteplici fonti, vedi la Sacra Scrittura, i documenti del Concilio Vaticano II°, dei Pontefici che da allora sono saliti sul trono di Pietro, etc. Il risultato del suo messaggio è stato alla fine uno ed uno solo: evangelizzare la nuova società oggi significa partire dall'organismo della Chiesa in uscita. Il popolo stesso nell'amore verso il prossimo si evangelizza da sè. Ogni uomo è il sacramento dei Sacramenti di Dio. E l'attenzione verso i più poveri non significa attenzione verso la povertà materiale, ma attenzione verso i poveri privi di speranza, meraviglia e amore verso il mondo". 

"L'amore" ha concluso, "è di per se promozione umana. L'Amore è il motore del mondo. Evangelizzare significa eliminare ingiustizie e iniquità. Siamo tutti fratelli e sorelle". Non a casa l'espressione simbolo utilizzata dal Papa cita: "Desidero una Chiesa povera fatta per i poveri". Chiudendo l'incontro Turi ha anche dichiarato il suo personale dispiacere verso la serata, a cui pochissima gente sembra aver risposto. L'invito infatti rivolto a tutti coloro i quali operano nel sociale sia in ambito politico che ecclesiastico sembra non aver interessato nessuno. Il commento al l'esortazione è stato tuttavia lodevole.

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