Dizionario etimologico del “nocese”, il dialetto patrimonio da salvaguardare

05-11-presentazione-dizionarioNOCI (Bari) - È stato presentato venerdì sera alla stampa locale il primo dizionario etimologico della lingua di Noci. «Il dialetto serve a tutelare il nostro patrimonio», dice Antonio Natile editore del testo scritto e curato da Mario Gabriele e Giovanni Laera per le edizioni Cooperative Meridies. Il testo racchiude circa quattromila lemmi ed è suddiviso in tre parti: dizionario, espressioni idiomatiche, appendice.

«Un lavoro complessissimo che ha richiesto svariati anni di preparazione e di studio da parte dei due autori», ha dichiarato l'editore Natile in sede di presentazione. «Non possiamo rischiare di perdere questo patrimonio culturale e storico che ci contraddistingue ma che allo stesso tempo ci accomuna alle altre culture del Mezzogiorno. Per questo ritengo che il valore del testo vada al di là dei confini regionali abbracciando le altre regioni meridionali d'Italia ma anche il mediterraneo dell'Albania, della Grecia, e del Nord Africa».

05-11-laera-gabrieleApproccio filosofico al testo da parte di Mario Gabriele. «Devo premettere che l'approccio mio e quello di Giovanni (Laera, coautore ndr) sono estremamente diversi: il mio è filosofico e antropologico, il suo più da scienziato». È inconfutabile che a parlare è l'amore che risiede nel cuore di Mario Gabriele per la sua città e la passione smisurata per la scrittura. «Ho iniziato questo lavoro nel 1998 – continua il poeta e scrittore nocese – in un momento in cui si era ad un passo dalla catastrofe culturale. Così mi sono messo alla ricerca della verità che risiede nella radice delle parole per consegnarlo alle nuove generazioni. Ai condottieri della nuova intellettualità che abitando le parole diventeranno radicali» (in foto i due autori del dizionario).

Diametralmente opposto l'approccio del dott. Giovanni Laera, ricercatore presso il dipartimento di Dialettologia all'università "A. Moro" di Bari. Per lui il dialetto è una lingua a sé che per molto tempo è stata declassata a scapito dell'italiano, definita «lingua tetto» da cui il dialetto discenderebbe. «In realtà – spiega il ricercatore – il dialetto vive di luce propria, ed è l'italiano ad essere una lingua artificiale costruita per i dotti. Questo libro, che è insieme lavoro lessicografico e storiografico, contiene lemmi non più in uso nel neodialetto attuale, sempre più contaminato dalle infiltrazioni italiane. L'etimologia e la storia della parola stessa servono ad identificare con accuratezza la derivazione ed a saperla ben contestualizzare in un discorso vernacolare». Lo "scienziato", per dirla alla Mario Gabriele, si è mostrato molto preparato sull'argomento e per non spaventare i fruitori ha concluso con una rassicurazione: «non è un libro per pochi, ma è adatto a tutti i generi di lettore, dal giovane, all'appassionato, al dialettologo».

A questo punto sarebbe interessante partecipare alla presentazione alla cittadinanza del dizionario etimologico che avverrà sabato prossimo presso la Sala Cappuccini a cura de I presidi del Libro e dell'UTEN (Università della Terza Età Noci). Il libro gode del patrocinio del Comune di Noci e del GAL "Terra dei Trulli e di Barsento". Dal 18 maggio il testo sarà acquistabile presso tutte le edicole e librerie della città e su internet tramite circuito di distribuzione ibs.

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