Centro studi del dialetto nocese, raccolti 700 lemmi in due mesi

10-05centrostudiNOCI (Bari) - Una serata per la riconsegna dei lemmi alla comunità, quella organizzata lo scorso venerdì 3 settembre all'interno della Sala Convegni di Via Pio XII°. A distanza di due mesi di tempo, i membri di quello che un domani si intitolerà "Centro studi del dialetto nocese", hanno voluto riconsegnare alla comunità il frutto della loro raccolta di parole, detti e proverbi in vernacolo nocese lanciata lo scorso 7 agosto 2014. Settecento sono stati in tutto i lemmi pervenuti e che a breve confluiranno all'interno di una nuova pubblicazione.

10-05giuseppeangelaliuzziSe è vero che "tutte i pète servene o puarète", allora è altrettanto vero che ciascuna di queste pietre può essere al contempo "mamma che fa nascere e conoscere". Ci hanno tenuto a sottolinearlo più volte questo concetto tutti i relatori della serata: da Mario Gabriele (scrittore e poeta nocese) e Giovanni Laera (moderatore della serata) ai tre giovani appassionati del dialetto Francesco Galassi e Giuseppe ed Angela Liuzzi (foto a lato). "Questa nuova iniziativa" ha difatti chiarito Laera introducendo tutti i relatori della serata, organizzata in collaborazione con le altre tre associazioni Uten, Presidi del Libro e Cooperativa Meridies, "è stata intitolata non a caso in questo modo: Tutte i pete so parole e fiure. Al centro di questa frase si posiziona il termine "parola". Essa, come sappiamo, ha un valore immenso: può essere allo stesso tempo pesante come una pietra o leggera e delicata come un fiore. Le parole sono ragioni per cui vivere; sono come fiori che hanno bisogno di cura ed attenzione; quelle dialettali sentono la necessità di essere salvaguardate, di non essere consegnate all'oblio".

I settecento lemmi dialettali raccolti in questi mesi di tempo fanno riferimento, come è stato giustamente dimostrato successivamente da Mario Gabriele, appartengono a qualsiasi contesto: sono pervenute parole che fanno parte del mondo immaginario (come nel caso de "la vura"), dei mestieri, dei luoghi del nostro territorio, etc. Per ognuno di questi settecento detti, lemmi e proverbi insomma ai membri del centro studi il compito di ricercarvi significati non etimologici ma anche storici, culturali, letterari, leggendari, etc. Un lavoro ben riuscito che addirittura è riuscito a far ricollegare alcuni detti a pensieri e parole di filosofi cristiani come Sant'Agostino e Sant'Ambrogio. Un lavoro, hanno annunciato, che presto diventerà realtà e che potrà tornare a far parte del bagaglio culturale delle nuove generazioni attraverso nuovi scritti e nuove pubblicazioni.

Rivolgendo uno sguardo al futuro, i membri del Centro studi del dialetto nocese hanno anche annunciato che presto sarà on line anche un blog curato da Maria Vittoria D'Onghia, Giuseppe Liuzzi, Angela Liuzzi e Francesco Galassi. Qui, l'intera comunità potrà accedervi per conoscere tutti gli sviluppi del centro studi, le iniziative, gli approfondimenti. Ciascuno dei curatori del blog avrà modo, fra l'altro, di dedicarsi a diverse sezioni: musica, critica letteria, letteratura. Nel mese di dicembre avremo anche modo di poter leggere la traduzione in vernacolo nocese di due classici della letteraura italiana ed inglese: il Cantico dei Cantici ed alcuni sonetti di Shakespeare. A partire da questo mese il Centro studi del dialetto nocese avvierà una collaborazione anche con l'Università della Terza Età per sostenere lezioni aperte al pubblico.

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