Clockstop Fest, musica improvvisata ed internazionale nel Chiostro delle Clarisse

05 10 clockstop festNOCI (Bari) - Hanno provato a fermare l'orologio i musicisti protagonisti del 1° Clockstop Fest, festival di musica improvvisata, in scena presso il Chiostro delle Clarisse l'8, 9 e 10 maggio, per la direzione artistica del maestro Marcello Magliocchi insieme al nocese Vittorino Curci. L'evento, organizzato da White Nose Generator con la collaborazione del Comune di Noci e dell'Ass. Bucobum ha attirato musicisti da tutto il mondo con la modalità "Open Call", aperta quindi alle varie candidature pervenute, poi selezionate dai direttori artistici. Le formazioni miste di sassofonisti, percussionisti, pianisti ed in generale artisti della musica improvvisata hanno provato a creare, insieme, qualcosa di nuovo, tenendo incollata la platea davanti alle loro improvvisazioni ed al loro personale modo di vivere e produrre il suono.

Un evento unico in Italia, spiega lo stesso Curci, proprio perchè aperto a tutti i cultori della musica improvvisata: il bando "open call" per partecipare al primo "Clockstop Fest" ha richiamato artisti da tutto il mondo, ma la direzione artistica ne ha scelti 30 per la 3 giorni nocese. Una commistione di suoni, punti di vista e culture che ha arricchito protagonisti e appassionati in questa prima edizione dell'evento, che già pensa ad un papabile ritorno il prossimo anno. "La più grande soddisfazione è stata assistere ad esibizioni live di alto livello artistico" commenta Vittorino Curci nel tracciare il bilancio del Clockstop Fest, che ha avuto presenze internazionali, tra Giappone, Stati Uniti, Belgio, Francia e Gran Bretagna. 

Tra le presenze d'oltralpe, hanno tentato di fermare il tempo con i loro "ritmi" anche i fratelli nocesi Gianni e Donato Console, rispettivamente con sax e flauto traverso, insieme allo stesso Vittorino Curci (sax) lanciatosi nel vivo dell'esperienza d'improvvisazione e sperimentazione insieme all'altro direttore artistico, il maestro Marcello Magliocchi (batteria e percussioni). "Noci ha un'ottima scuola nella musica improvvisata, i fratelli Console son "venuti su" con questa tradizione emersa a fine anni '80 nel nostro paese e poi sono cresciuti con questa musica".

Il paese dei tre campanili non è quindi nuovo a questo tessuto sperimentale, soprattutto di avanguardia jazz e i musicisti nocesi non si sono fatti trovare impreparati sull'argomento, diventando parte attiva dell'ensamble di questi 3 giorni di musica improvvisata. La direzione artistica ha fatto alternare i 30 protagonisti in formazioni ogni volta diverse, che hanno dato vita a suggestioni ed interpretazioni di contenuto sempre originali e di differente impronta. Il francese Guy Frank Pellerin, (Sax Soprano) ha regalato alla platea di domenica una sperimentazione-esibizione tutta vocale, con il solo ausilio della voce, di suoni spontanei, di variazioni di tonalità con cui comunicare le sue emozioni, una performance innovativa e certamente non convenzionale che c'ha particolarmente colpito in quanto "piena" di contenuto, nonostante disarticolata.

"E' la voce come strumento, vero e proprio mezzo di comunicazione con tutte le sue sfaccettature" aggiunge Curci, che parla di "quadri sonori a più mani", per questo Clockstop Fest. I workshop previsti non hanno raggiunto il numero d'iscrizioni necessario per partire, ma la prima edizione ha gettato le basi per questo spazio di musica improvvisata che nella sua complessità, originalità e comunicabilità difficilmente comunicabile a parole, meriterebbe ancora più spazio in quanto esperienza suggestiva e di forte richiamo.

 

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