Via Gluck, buona la prima in masseria

05 17lelandiditeNOCI (Bari) – Grande successo per l’apertura della sede estiva di Via Gluck, la neonata associazione culturale che lo scorso venerdì 12 maggio è tornata a riproporre cultura e musica dal vivo. Anche noi, dopo qualche mese dall’ultimo appuntamento in versione jazz, siamo stati trasportati, lo scorso weekend, dal potere del palloncino rosso verso Masseria Marzolla, ora ribattezzata Masseria Gluck.


Parcheggio nei campi, ingresso con tessera, palco autoprodotto, stanze interne adibite ad esibizioni fotografiche (di Teresa Ciocia) e scultoree (di Francesca Cerullo); e ancora, bancone esterno, divanetti per l’ascolto e aria di festa. Per un istante ci è sembrato d’essere stati catapultati indietro nel tempo, rivivendo il potere di quel villino giovanile “costruito” per gli appuntamenti musicali. Ed invece no: era l’ennesima fermata di Via Gluck. Ed anche se il balzo villino – masseria è durato ben poco, le caratteristiche della nuova associazione hanno avuto la forza di rivelarsi in maniera differente: una nuova associazione tenta ancora una volta di risollevare le sorti della nostra generazione che vuole sentire musica da vivo, che è ancora legata al cantautorato nostrano.


05 17orsonSul palchetto di Via Gluck, in questa nuova tappa, c’era Orson; ed anche Leland did it. Due ospiti, un songwriter ed una band, che attraverso le loro canzoni (il primo in pieno stile Bob Dylan, gli altri con una commistione rock-elettronico), hanno avuto qualcosa da raccontare con i loro testi. Due generi completamente diversi che hanno accontentato più gusti musicali in una stessa sera. Ed un Orson in chitarra e voce, proveniente dalla formazione “Barbados”, che con “Ran In The Forest Live” e le diverse cover arrangiate ci ha emozionati in maniera preponderante.


Insomma, buona la prima, come si dice. Forse Via Gluck in occasione della “bella stagione” ha deciso di piantare il palloncino. Ed è forse qui che ritorneremo per gli appuntamenti futuri fino a quando non deciderà di rimettersi, ancora una volta, in cammino.

 

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