Il "Natale adottato" della compagnia teatrale Sciaiatica

12 31 la sciaiatica con un natale adottato 2NOCI (Bari) – Che Natale sarebbe senza “La Sciaiatica”? Da alcuni anni la compagnia teatrale rappresenta un appuntamento fisso per l’intera comunità nocese che, con trepidazione, aspetta di passare alcune ore in loro compagnia, tra risate e riflessioni.

Anche quest’anno La Sciaiatica ha fatto sentire la sua presenza, nel periodo delle festività natalizie programmando quattro spettacoli nei giorni 26, 29 e 30 dicembre all'interno dell teatro “Gabrieli” di Noci.

Con “Un Natale adottato” - questo il titolo dello spettacolo scritto per quest'anno - è tornata sul palco la famiglia Cardamone, da anni protagonista indiscussa della vita comunitaria nocese all'interno delle cui vicende si riflettono molte delle esperienze dei nostri concittadini. 

Nonno Cenzino, interpretato da Vincenzo Matropasqua, l’anziano della famiglia, non smette di creare tranelli. Nel primo atto sceglie di partecipare con la sua gnostra addobbata, censita con numero 8 A, al Concorso comunale nocese “Un Natale tradizionale”. Per essere davvero originale e conquistare il tanto atteso primo premio, Cenzino arriva ad indebitarsi, nascondendolo alla famiglia. A questa notizia poi si aggiunge quella del licenziamento di Ciccillo, interpretato da Giovanni De Giorgio, che vuole fortemente conquistare il famigerato “Reddito di Cittadinanza”.

Insomma la famiglia Cardamone, orami satura di debiti e senza reddito, cerca disperatamente un modo per racimolare soldi e, come spesso accade, Facebook fornisce la risposta.

12 31 la sciaiatica con un natale adottato 1La soluzione risiede nell’adottare un giovane straniero. In questo caso la mamma Rosina, interpretata da Giuseppe Matropasqua, e la figlia Marianna, interpretata da Beppe Gabriele, si rivelano entusiaste di ospitare un giovane, ma fanno di tutto per nascondere ai loro cari il suo colore della pelle e la nazionalità di provenienza, pur di guadagnare un assegno di 1200 €. La vicenda si sviluppa e si intreccia sempre più con l’entrata in scena del “finto” nonno del giovane straniero, Noel, interpretato da Michele De Marco, che in realtà è Nonno Cenzino, ben truccato e travestito. In scena entrano anche Rocco Rinaldi interpretato da Rocco Parisi, sempre in cammino verso la propria meta, Lourdes, e infine Felice, l’addetto del comune che consegna alle famiglie, i promessi assegni per l’accoglienza.

Nel penultimo atto, la famiglia viene sottoposta ad un controllo da parte della psicologa comunale, per riscontrare l’adeguatezza nell’ospitare i cittadini stranieri, ma Felice, l’addetto comunale, riuscirà a comprendere l’inganno e a eliminare la famiglia dal piano di accoglienza, dato che questa accoglienza ha il solo scopo di lucro. Nell’ultimo atto, la famiglia, ormai alla viglia di Natale, e senza i suoi ospiti, si ritrova attorno ad un tavolo a non voler festeggiare la venuta del Bambinello: è a questo punto che, privo degli abiti di scena, Michele De Marco ha voluto far riflettere il pubblico sul valore dell’accoglienza, sull’amore verso il prossimo, verso chi semplicemente siede accanto a noi o che dopo giorni passati in mare chiede accoglienza.

Come sempre sono i ringraziamenti di Giuseppe Mastropasqua a chiudere la serata. Oltre a ricordare le cause solidali che, ogni anno, la compagnia teatrale sposa, ha voluto sottolineare attraverso la proiezione di un video, l’importanza delle parole scritte nella canzone “Credo negli esseri umani” di Marco Mengoni. Un messaggio di amore universale.

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