Loredana Bertè inaugura Animenote Music Festival al grido di “LiBertè”

08 08 berte 2NOCI (Bari) - La grande rassegna musicale di “Animenote Music Festival”, promossa da “Gioia e Vita s.r.l” si è aperta lo scorso 7 agosto con una delle maggiori icone italiane del rock. A salire sul palco allestito presso il Foro Boario è stata Loredana Bertè, che dopo un lungo periodo di pausa è tornata a calcare in grande stile le scene musicali con il suo “Libertè Summer Tour 2019”. L’album dal titolo omonimo pubblicato lo scorso settembre è stato definito dalla stessa artista il “manifesto personale mia vita”. Una vita tutta vissuta all'insegna dell’inscindibile binomio “genio e sregolatezza”.

Loredana è apparsa in ottima forma sia fisica che artistica, regalando alla platea una serie di brividi dello stesso blu elettrico della sua chioma. Durante lo spettacolo, sullo schermo alle spalle della Bertè scorrevano alcuni video di Asia Argento, con cui la cantante ha un rapporto d’amicizia davvero speciale, tanto da definirsi come la “sua mamma rock”. Ai brani più recenti contenuti nel disco, si sono affiancati i suoi intramontabili “cavalli di battaglia” da “Non sono una signora” a “alla luna bussò”. Presente virtualmente sul palco anche la sorella Mimì, con una splendida canzone dal titolo “Luna”, a lei dedicata.

Prima che si accedessero le luci sul palco, Loredana ha voluto fortemente rimarcare una battaglia di cui è accesa portavoce: quella contro il bullismo.
“Impariamo a non prendere in giro, ma ad apprezzare le diversità. Diverso, uguale, unico: no al bullismo”. A questo punto, la sua voce graffiante e la sua inesauribile energia hanno letteralmente pervaso gli animi dei presenti. Si è partiti dai brani più recenti, quelli con cui la Bertè è tornata alla ribalta reinventandosi con una modernità sconvolgente.
Primo brano eseguito è stato “Maledetto Luna park”, metafora dell’altalena della vita che riserva continui “up and down”. Bisogna ben guardarsi anche da quel boia che “mostra i denti e dice “prego madame”.  Applauditissimo anche “Cosa vuoi da me” che l’artista ha portato sul palco dell’Ariston nella scorsa edizione di Sanremo e che tanti avrebbero voluto veder trionfare. Il momento più toccante e intenso del concerto? Senza dubbio quello dedicato da Loredana al ricordo di sua sorella: l’indimenticabile e indimenticata Mimì.

“I mariti si possono cambiare, le sorelle no! Quando mia sorella è morta, è morta anche una parte di me”- con queste parole, la cantante ha confidato senza alcuna remora la sofferenza per quella ferita non ancora rimarginata. Per Mia, Loredana ha trovato la forza di scrivere una canzone, in una notte in cui il suo sguardo colmo di interrogativi era rivolto alla luna.
“Che fine ha fatto lei? E che fine ho fatto io? Mi sono detta addio!”- canta Loredana, testimoniando come la perdita di chi amiamo equivalga immancabilmente a dire addio ad una parte di noi. E da quello squarcio di luna velata di rosso che dominava il foro boario, ci piace pensare che Mimì abbia sorriso a tutti i presenti. A proposito della compianta Mia Martini, durante il concerto, ha impugnato il microfono  una figura che continua a legare le due sorelle Bertè: si tratta della bravissima corista Aida Cooper che affiancò Mimì per tutta la sua carriera, diventandone amica. Dopo la scomparsa della sorella, Loredana non ha voluto rinunciare a quella stupenda voce così simile alla sua. E’ stato velatamente accennato un nuovo progetto discografico di cui la Bertè sarà la curatrice artistica e in cui la Cooper avrà un ruolo centrale.
“Ma deve essere una sorpresa, non posso svelarvi di più. Lascio quindi il microfono ad Aida”- ha sentenziato Loredana. La Cooper è stata quindi la padrona indiscussa del palco, esibendosi in un brano caro ai fan di Mimì: “Quante volte” e dopo in un medley jazz. Loredana non ha tradito le aspettative del pubblico un po’ più maturo, rivolte alle canzoni “evergreen” che hanno segnato la storia della musica e i soggettivi ricordi di tanti.
L’artista sembra essere stata da sempre affascinata dalla bellezza della luna, sua metaforica interlocutrice. Il brano “E la luna bussò”, vede la regina della notte, rifiutata dalla parte più altolocata e ipocrita della società, scendere “vicino ai marciapiedi, dove è vero ciò che vedi”.

Non poteva mancare il brano che maggiormente identifica Loredana anche caratterialmente: “Non sono una signora”. Cantata a squarcia gola da una generazione di donne sempre più consapevoli dei loro diritti, la canzone risulta attualissima ancora oggi. Se essere delle signore significa essere schiave dei pregiudizi, delle convenzioni sociali, del conformismo e del falso perbenismo, allora evviva il coraggio delle “non signore”. Viva le donne che “non le mandano a dire”, nel bene e nel male, che non si fanno dominare e imbavagliare da nessuno, rendendo a brandelli il velo asfittico dell’ipocrisia.
Altro inno simbolo di un’epoca è “Sei bellissima”, quella frase che ogni donna ha bisogno di sentirsi dire, alludendo più al suo mondo interiore che alla sua fisicità.
Nel corso del concerto, indicando il palco, Loredana si è lasciata andare ad una confessione intima e dolcissima: “Grazie, siete meravigliosi, il palco è la mia vita, la mia valvola di sfogo!”- come se si trattasse di un gigantesco e colorato diario condiviso, perché restando segreto perderebbe la sua efficacia.

Con buona pace di chi in passato l’ha definita un’artista sul viale del tramonto e dei moralisti che credono scioccamente nei vincoli imposti dall’età, Loredana ha dimostrato alla grande di essere ancora sulla cresta dell’onda. Il “ciclone blu” ha anzi rafforzato la sua potenza e la platea se ne è lasciata piacevolmente trascinare. A questa giovane ragazza di 69 anni non si possono obiettivamente non invidiare la forma, la voce e la grinta. Una grinta che nasce dal coraggio: quello di rialzarsi mille volte, dopo ogni colpo inferto dalla vita e di trasformare in energia musicale la rabbia e il dolore. Del resto lo canta la stessa Loredana: “Per brillare devi prima bruciare”. La sofferenza a volte ci migliora, consentendoci di emanare una luce che diversamente ci sarebbe preclusa.
Non potevano non essere inseriti in repertorio anche due tormentoni estivi grintosi e orecchiabilissimi grazie ai quali la Bertè ha conquistato anche la fetta di pubblico più giovane. Si tratta di “Tequila e Sam Miguel” (dai ritmi esotici) e “Non ti dico no”, realizzato in collaborazione con i Boomdabash.
Loredana si è congedata ringraziando gli organizzatori di “Animenote Music Festival”, la cittadinanza e i membri del suo entourage ad uno ad uno.
“Grazie Noci, siete tosti! Vi amo e spero di riabbracciarvi: questo dipenderà però da voi”- Dalle sue parole, si evince che la cantante è rimasta conquistata dal calore del pubblico presente e dal clima che si respira in quel di Noci. Amore totalmente corrisposto anche dai suoi fan nocesi, che già sognano di riavere sul palco l’icona senza tempo del rock italiano.

 

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