Incontemporanea, musica e video del nuovo millennio

spettacoli-APLJazzTrioNOCI (Bari) - Non il solito mix di suoni elettronici ripetuti all'infinito sul solito loop che batte sempre lo stesso ritmo. Non immagini insignificanti e senza senso montate in maniera superficiale solo per collegare le azioni ai suoni. Ma un'esperienza musicale e visiva diversa. Completamente nuova nella forma e nei contenuti.

 

Tutto questo è stata la quarta edizione di Incontemporanea, la manifestazione natalizia organizzata e curata dall'associazione culturale Octoeco che continua a raccogliere sempre più successo e consensi. Nel ristrutturato chiostro del plesso di San Domenico, alla presenza del Sindaco Piero Liuzzi e di un interessato don Vito Gentile, la prima serata di esibizione live della nuova frontiera della musica associata alle immagini ha visto la partecipazione di numerose persone anche non addette ai lavori.

Il musicista e circuit-bender Eraser in collaborazione con il videoartista e VJ Ape5 hanno dato lustro a dei suoni geometrici accompagnandoli ad una selezione video, inizialmente in bianco e nero, dove venivano trattati temi importanti quali il progresso, il lavoro femminile nelle fabbriche, poi sfociati nei colori della nuova tecnologia, del mondo hi-tech e dei videogiochi non trascurando il tema della bellezza e della salubrità insiti nella natura marina (eloquente è l'immagine della medusa che cambia colore e fluttua libera nel mare). I piegamenti e le distorsioni ricavate dai suoni dei giocattoli elettronici non hanno tuttavia turbato l'orecchio dell'ascoltatore che quest'anno ha potuto assaporare qualcosa di più orecchiabile.

Equanime il consenso anche per la seconda serata, svoltasi il 29 di dicembre. Qui tre dei musicisti pugliesi fra i più attivi nel panorama nazionale ed internazionale che prendono il nome di APL Jazz Trio, hanno dato vita ad uno spettacolo più unico che raro. La formula del trio "pianoless", ha permesso a Francesco Angiuli (contrabbasso), Gaetano Partipilo (sassofoni) e Enzo Lanzo (batteria) di slegarsi dai ruoli canonici del jazz tradizionale, a favore dell'interplay e della creazione estemporanea. I musicisti, caratterizzati da una notevole versatilità, hanno dialogato ad alti livelli spaziando dal linguaggio prettamente afro-americano, alla improvvisazione estemporanea e al virtuosismo con molteplici influenze. Sia nella prima che nella seconda serata il pubblico, all'inizio scettico ed inappetente, ha saputo poi farsi trasportare dal turbinio di suoni  e immagini non convenzionali che sembra aver catturato l'attenzione e trasmesso un messaggio. Aprire la mente e le orecchie a linguaggi diversi da quelli canonici.

 

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