Clubintown, un flash mob per non restare fermi a guardare

2021 09 29 ClubintownNOCI - “Vogliamo solo tornare a ballare, a spostarci, a lavorare”. Questo il manifesto lanciato da ragazzi e ragazze di Clubintown, insieme ai colleghi di Coopera, Sparks, Farm, Music Platform, Masseria Cultura, Radio JP che si uniranno oggi 30 settembre in un flash mob di protesta. L'obiettivo delle associazioni culturali nocesi e putignanesi è quello di mettere sotto i riflettori (e purtroppo non quelli dei loro eventi) la disperata condizione in cui versano i lavoratori del mondo dello spettacolo, da due anni bloccati in attesa di sviluppi, senza poter programmare e progettare i mesi a venire.

Così, dalle 15:00 alle 23:00 la piazza Aldo Moro di Putignano farà da sfondo ad un live set, in cui la musica suonerà provocatoria, con l’intento di rompere il silenzio insostenibile intorno ad un settore in ginocchio. Protagonista dell'evento saranno delle sedie, elemento caratteristico degli eventi musicali dell'ultimo anno, ma rovesciate per disturbarne lo svolgimento e la visione per sottolineare la necesittà di dare una svolta alla situazione.
"Riteniamo che far sentire la nostra voce sia fondamentale - dice Nicola Putignano, direttore artistico di Clubintown - perchè la situazione legata alle restrizioni nel settore della musica e dello spettacolo da due anni non ha nessun tipo di attenzione da parte del governo, dello Stato e da chi dovrebbe dare le soluzioni per permettere a tutte le organizzazioni che fanno questo di svolgere la propria attività culturale e lavorativa".

Una necessità, quella esplicitata dalle associazioni, testimoniata anche dai numeri allarmanti che si registrano a livello nazionale.
Gli eventi organizzati nel 2020 sono stati il 69% in meno rispetto all’anno precedente. Una differenza che significa disoccupazione, precarietà, incertezza e paura per il futuro. Secondo SIAE l’Italia è la sesta nazione al mondo in termini di fatturato legato al settore degli eventi culturali. Un dato non propriamente esaltante, soprattutto se si considera lo stato del dibattito politico, fermo su posizioni ormai anacronistiche, che non tengono conto di vaccini e green pass.
Allarmante anche il dato occupazionale. Secondo IlSole24Ore il 51% degli addetti al settore ha deciso negli ultimi due anni di abbandonare la propria professione per andare avanti. Persone che hanno messo da parte investimenti, talento, formazione e passione per paura di non farcela.

"È un settore fermo soprattutto da un punto di vista lavorativo - conclude Putignano - e c'è assoluta esigenza di dare risposte affinchè si possa tornare a farlo in sicurezza e tutti insieme. Ci spettano dei feedback da parte di chi ci sta governando e da chi sceglie quali siano le attività che possono ripartire e quelle che invece non possono farlo".

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