Vogliamo solo tornare a danzare, a muoverci, a lavorare

10 06 voglio vederti danzareNOCI - “Vogliamo solo tornare a danzare, a muoverci, a lavorare”. Questo il Manifesto lanciato dai ragazzi di Clubintown, insieme ai colleghi di Coopera, Sparks Festival, FARM Festival, Music Platform, Masseria Cultura, Radio JP. Le realtà nocesi e putignanesi si sono unite giovedì 30 settembre in un flash mob di protesta, meditato con l’obiettivo di mettere sotto i riflettori (e purtroppo non quelli dei loro eventi) la disperata condizione in cui versano i lavoratori del mondo dello spettacolo, da due anni bloccati in attesa di sviluppi, senza poter programmare e progettare i mesi a venire.

Così, dalle 15:00 alle 23:00, piazza Aldo Moro di Putignano (BA) è stata lo sfondo del live set di Valerio Parrotta in arte ‘Vael’: la musica con intento provocatorio, ha rotto il silenzio insostenibile intorno ad un settore in ginocchio da ormai troppe stagioni. L’obiettivo era quello di stimolare un dibattito definitivo che stabilisse regole, limiti e incentivi a partire dalla stagione invernale. Un dibattito che tenesse conto delle peculiarità di un settore e delle sue mille sfaccettature che sono difficilmente standardizzabili. Un punto di partenza per sperimentare nuovi modi di convivere con il virus.

Una necessità, quella esplicitata dalle realtà locali, testimoniata anche dai numeri allarmanti che si sono registrati a livello nazionale. Gli eventi organizzati nel 2020 sono stati il 69% in meno rispetto all’anno precedente. Una differenza che significa disoccupazione, precarietà, incertezza e paura per il futuro. Secondo SIAE l’Italia è la sesta nazione al mondo in termini di fatturato legato al settore degli eventi culturali. Un dato non propriamente esaltante, soprattutto se si considera lo stato del dibattito politico, fermo su posizioni ormai anacronistiche, che non tengono conto di vaccini e green pass.

Allarmante anche il dato occupazionale. Secondo IlSole24Ore il 51% degli addetti al settore ha deciso negli ultimi due anni di abbandonare la propria professione per andare avanti. Persone che hanno messo da parte investimenti, talento, formazione e passione per paura di non farcela. Ecco perché “Voglio vederti danzare”. Ecco perché la necessità di un evento, una provocazione, una voce, un manifesto che suona un po' come promessa e che contiene l’entusiasmo soffocato dalla pandemia.

Negli ultimi giorni ci sono stati diversi sviluppi, l’ultimo di questi è di ieri, il CTS ha acconsentito alla riapertura delle discoteche. Secondo l’Ansa “Il CTS ritiene che le attività delle sale da ballo possano essere consentite in zona bianca garantendo una presenza, compreso il personale dipendente, pari al 35% della capienza massima al chiuso e al 50% all’aperto”. Adesso spetterà al governo prendere una posizione, quindi decidere se effettivamente permette la riapertura o meno.

I limiti e i vincoli posti in essere da parte del CTS però, sono notevolmente stringenti, e data la stagione invernale alle porte vincolano i gestori ad operare ipoteticamente, con solo tre quarti della capienza nei locali. I costi di gestione che accompagnano l’apertura di una struttura sono molto alti, costi che difficilmente possono essere ridotti. Per questo ci auguriamo che il Consiglio dei ministri valuti attentamente questa situazione, rivedendo le percentuali, e dando la possibilità al settore di vivere una riapertura che sia degna di essere chiamata tale.

 

 

Musica

© RIPRODUZIONE RISERVATA