LACRYMOSA, un brano in prima esecuzione assoluta per il “Giorno della Memoria”

01 27 LacrymosaGiornoDellaMemoriaNOCI – Il Maestro Antonio Tienelli, Docente titolare della cattedra di clarinetto al Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari e Presidente dell’Associazione Auolos, presenta in prima esecuzione assoluta una composizione per il Giorno della Memoria. Abbiamo ascoltato "Lacrymosa" (questo il titolo dell'opera)  e  ci è parso che avesse tutta la dolcezza, la discrezione ma al tempo stesso tutto il dolore che sia possibile racchiudere in una lacrima. E di lacrime, gli ebrei deportati nei campi di sterminio ne hanno versate un numero che per noi, ancora oggi, non è neanche lontanamente immaginabile. Proseguendo nella lettura troverete non solo il link diretto per l’ascolto della composizione ad opera del compositore Angelo Inglese (grande amico di Tinelli) ma anche il racconto di come la stessa abbia preso forma.

Ecco qui di seguito il link dirretto per l'ascolto di "Lacrymosa"

𝟚𝟟 𝔾𝔼ℕℕ𝔸𝕀𝕆 - 𝔾𝕀𝕆ℝℕ𝔸𝕋𝔸 𝔻𝔼𝕃𝕃𝔸 𝕄𝔼𝕄𝕆ℝ𝕀𝔸 Angelo Inglese 𝐋𝐀𝐂𝐑𝐘𝐌𝐎𝐒𝐀 (𝟐𝟎𝟐𝟐) 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘭𝘢𝘳𝘪𝘯𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘦 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰𝘧𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘥 𝘈𝘯𝘵𝘰𝘯𝘪𝘰 𝘛𝘪𝘯𝘦𝘭𝘭𝘪 - 𝘗𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘦𝘴𝘦𝘤𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘢, 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘢𝘭 𝘷𝘪𝘷𝘰 Antonio TINELLI, clarinetto - Yulia MOSEYCHUK, pianoforte ********************************** 𝕁𝔸ℕ𝕌𝔸ℝ𝕐 𝟚𝟟 - 𝔻𝔸𝕐 𝕆𝔽 ℝ𝔼𝕄𝔼𝕄𝔹ℝ𝔸ℕℂ𝔼 Angelo Inglese 𝐋𝐀𝐂𝐑𝐘𝐌𝐎𝐒𝐀 (𝟐𝟎𝟐𝟐) 𝘧𝘰𝘳 𝘤𝘭𝘢𝘳𝘪𝘯𝘦𝘵 𝘢𝘯𝘥 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘦𝘥 𝘵𝘰 𝘈𝘯𝘵𝘰𝘯𝘪𝘰 𝘛𝘪𝘯𝘦𝘭𝘭𝘪 - 𝘞𝘰𝘳𝘭𝘥 𝘱𝘳𝘦𝘮𝘪𝘦𝘳𝘦, 𝘭𝘪𝘷𝘦 𝘳𝘦𝘤𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘨 Antonio TINELLI, clarinet - Yulia MOSEYCHUK, piano #WeAreBuffet #giornatadellamemoria #Auschwitz #auschwitzbirkenau #auschwitzmemorial

Pubblicato da Antonio Tinelli su Martedì 25 gennaio 2022


L’ispirazione ha attraversato Angelo Inglese lo scorso 2 gennaio, mentre si trovava presso il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, da lui stesso definito il “centro della follia del mondo”. Proprio dal luogo in cui un dolore che valica la soglia dell’umanamente concepibile ha consumato milioni di vite, Inglese telefona al suo amico Tinelli, per informarlo che stava prendendo forma una nuova composizione a lui dedicata.
Appena ricevuta la telefonata, un brivido mi ha pervaso. Personalmente ho visitato anni fa il campo di concentramento di Dachau ed è stata una esperienza raccapricciante che mi ha segnato profondamente”- racconta Tinelli – “Ricevuta la composizione, ho cominciato subito a studiare ed organizzare la registrazione. Mi sono avvalso della preziosa collaborazione della sublime pianista russa Yulia Moseychuck che si è resa subito disponibile. La concertazione ha presupposto una attenta analisi di questa nuova composizione intitolata “Lacrymosa” per estrarne l’essenza musicale ed individuare le sue potenzialità espressive”
Continua inoltre il Maestro Tinelli: “Ecco che conclusa la fase di studio l’abbiamo registrato nell’Auditorium “Nino Rota” del Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari, luogo a noi caro poiché ci vede impegnati in qualità di docente e collaboratore. Per completare l’opera è stato necessario creare un video che contenesse, oltre la musica, alcune immagini. Anche a questo  ha pensato il compositore Angelo Inglese che mi ha fornito una serie di foto di sua realizzazione. Ecco che regia e montaggio, che ho curato personalmente, hanno dato vita al prodotto finale che è stato appena pubblicato su Facebook e che nei prossimi giorni sarà disponibile anche su YouTube. Siamo davvero entusiasti per questo contributo al “Giorno della Memoria” poiché siamo fermamente convinti che la musica esprima ciò che le parole non possono”.
Ecco quanto racconta invece Angelo Inglese in merito all’ispirazione ricevuta: “Sono stati proprio quei luoghi, il calpestare quelle strade sterrate, il camminare tra quei binari e tra quelle baracche in cui venivano segregati i corpi di migliaia di donne, uomini e bambini, e da cui, ancora oggi, si avvertono odori e dolori; proprio quei luoghi, le percezioni sensoriali e fisiche, m'hanno dettato l'incipit di una melodia lamentosa che prendeva vita nella mia mente con le parole della sequenza in lingua latina. Lacrymosa dies illa, Qua resurget ex favilla, Judicandus homo reus. Huic ergo parce Deus... Poi ho immaginato lo strazio di mamme e padri a cui venivano sottratti i propri bimbi, e le loro notti insonni passate a invocare chissà quale cielo, in un'illusione di speranza... E nel finale ho voluto evocare la voce d'un padre che stringe tra le sue braccia una putrida coperta e, cullandola, canta una vecchia ninna nanna yiddish alla sua piccina che mai più rivedrà... Mentre camminavo tra quei binari, scandendo i passi d’un’intima processione, - nell’aria acide e lamentose dissonanze di ruggine e legno putrido - ho percepito il suono d’un lacerante Lacrymosa.”
Non ci resta quindi ascoltare queste note in religioso e rispettoso silenzio, perché se nella Giornata della Memoria di parole se ne sprecano tante (talvolta retoriche) la musica non è mai scontata e mai banale. La musica è “profondo sentire”, e proprio per questo aiuta a comprendere e far nostro ciò che tutte le parole del mondo non potranno mai esprimere.

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