La musica de i “Tammorra Felice”, un connubio fra cultura e tradizione

08-27_I_tammorra_feliceNOCI (Bari) - L' Associazione Artistica gruppo Akira ha organizzato, in data 25 agosto, la prima edizione di "Tra Santi e Briganti", una manifestazione culturale volta a promuovere la musica popolare del Sud Est Barese e della Valle d'Itria. A condurre la serata, il nocese Giovanni Gentile che, col suo accento tutto nocese, ha presentato il gruppo ospite dell'evento, i "Tamorra Felice".

Il progetto e la voglia di dare inizio a questa prima edizione del Festival della musica popolare sono nati sulla base di una antica leggenda che riconduce alla fondazione della nostra cittadina, ovvero alla storia del principe D'Angiò che, alla ricerca di un riparo dalla tempesta, promise alla Madonna di costruire un'edicola votiva lì dove oggi sorge la Chiesa Madre. Con un excursus tutto canoro, infatti, i Tamorra Felice sono stati in grado di riproporre famose vicende storiche, partendo dal 1300 circa arrivando ai nostri giorni. I testi, cantati a ritmi di pizzica e taranta, hanno riportato fatti e avvenimenti popolari, rielaborando talvolta anche sentimenti ed emozioni delle genti di ciascuna epoca: dalla prima repubblica napoletana alla seconda guerra mondiale, dal fenomeno del brigantaggio a vicende familiari di amori e parentele.

Ma la musica popolare non faceva riferimento solo a quella nocese. Numerosi i rifacimenti di tarantelle napoletane, del gargano e pizziche salentine: tradizioni che hanno avuto modo di raggiungere anche la nostra terra grazie al sensazionale contributo di questo gruppo, per la maggior parte tutto nocese con alla chitarra Ciccio Bianco, al flauto Donato Console, alla tammorra e mandolino Valerio Fusillo, Massimo Bonnuccelli al contrabbasso, Francesco Plantone alla fisarmonica e alla voce i sensazionali Felice Gioia, Luciana Carbonara e Marcella Chiarolla. Ma i protagonisti del vero concerto sono stati tutti i partecipanti della serata e il pubblico presente: non solo molti dei più vicini al palco hanno avuto modo 08-27_Il_pubblico_e_la_tarantadi ballare e saltare a ritmo di musica (in foto), ma è stato coinvolto anche tutto il pubblico seduto, sempre a ritmo di musica, battendo le mani e improvvisando cori. Insomma il ricordo di canzoni popolari cantate e ricantare dai nostri nonni o genitori hanno rievocato nella mente del pubblico vecchie leggende, tradizioni o detti popolari: un vero e proprio connubio fra cultura e tradizione.

Emozionanti gli omaggi a Eugenio Bennato con "Brigante se More" e a Vinicio Capossela con "Il ballo di San Vito". E poi le parole del cantante nocese Felice Gioia. "E' giusto che dica qualcosa di davvero molto importante. La nostra musica, quella della nostra terra, ha avuto modo di giungere nella capitale, a Roma, e di poter esser ascoltata da parecchia gente sebbene fosse di un paese lontano". Nella speranza infatti che la musica diventi un vero e proprio strumento di diffusione della cultura ci auguriamo che il festival della musica popolare venga riproposta a Noci nella sua seconda edizione.

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