La "Sciaiatica": poveri e ricchi in mezzo a santi ad personam

01-09-sciatica-teatroNOCI (Bari) - Nel Natale nocese non può mancare l'appuntamento nel teatrino "Manzoni", con la compagnia Sciaiatica. Il gruppo di simpatici amici inizialmente riuniti da Fra Giandomenico, ragazzo nocese che ha abbracciato l'ordine francescano, ha portato in scena nelle ultime festività uno spettacolo teatrale a tema, con gli sketch "Fatti i santi tuoi" e "Poveri e ricchi": due scorci in chiave satirica di vita nocese, conditi dall' irriverente improvvisazione e mimica facciale degli attori.

01-09-fatti-i-santi-tuoiIl primo breve sketch vede i fratelli Mastropasqua (un pò i capo-comici della compagnia) protagonisti nei ruoli dei principali organizzatori delle feste patronali di paese. "Ogni riferimento a cose, fatti o persone è puramente casuale", preciserà un personaggio di transizione a fine scenetta, ma l'immaginazione è già diventata concreta nello spettatore. I due devoti, l'uno a San Rocco e l'altro ai Santi Cosma e Damiano, chiedono alla statua del santo con il ginocchio ferito, una grazia, che porti serenità economica ad entrambe le famiglie. Nasce un divertente siparietto tra i due, che si deridono reciprocamente sulle loro scelte di organizzatori di feste patronali e sulla faccia tosta nel chiedere la grazia ai Santi che venerano: irrompe a un certo punto il parroco della Chiesa che fa da location allo sketch, che mette fine alla bagarre tra i due. Questi, però, è il primo ad esprimere un desiderio a San Rocco: un bell'ambo.

01-09-poveri-ricchi"Poveri e ricchi" è il titolo della seconda parte di spettacolo, divisa formalmente in due tempi, ma dove l'interazione tra le due categorie di personaggi rende il tutto ben amalgamato e collegato. Il sipario si apre sulla poverissima famiglia dello "scarparo" Felice: 4 mesi di affitto arretrato e 4 giorni di digiuno, che gravano su sua moglie, sulla figlia Marianna e sul suocero, che non può permettersi un pigiama nuovo ed è costretto a delle braghe natalizie che hanno fatto il loro tempo. La tanto invocata Provvidenza arriva in casa loro grazie all'intercessione della bistrattata Marianna, una simpatica copia della Mariangela Fantozziana: il suo cuore è legato a Falco, rampollo di una famiglia benestante nocese che possiede pompe di benzina e il cui capo-famiglia siede in consiglio ( ricordate: ogni riferimento è puramente casuale): il giovane salverà la famiglia dell'amata dalla fame e da quel gufo dell'affittuario, in cambio della mano di Marianna.

Pregustando le fortune del genero, Felice concede la mano della figlia, ma è solo il primo passo verso la concretizzazione dell'unione: rimangono ora le presentazioni di famiglia e Falco è consapevole che i suoi genitori non accetteranno mai una nuora nulla-tenente. Così, mette su una farsa, facendo travestire, suoceri, nonno acquisito e amata, affinchè sembrino dei nobili il più possibile snob: l'immagine costruita sulla famiglia di Felice garba molto alla mamma di Falco, che per la serata di presentazione della famiglia di Marianna sfoggia un color fuxia sgargiante sulla sua chioma riccia. Il calzolaio, moglie e figlia ne inventano di tutti i colori per dar l'idea di una vita agiata e lussuosa, ma all'improvviso irrompe sulla scena il nonno, lasciato a casa al fine di evitare disastri, che non farà rimpiangere alla sua famiglia il fatto di non averlo portato con sè.

Ieri sera alle 19.30 l'ultimo appuntamento con lo spettacolo natalizio della compagnia, presso il teatrino "Manzoni" vicino la Chiesa matrice: un'ora e mezza di spensieratezza e auto-ironia su vizi e virtù della nocesità, con batutte che arrivano allo spettatore in maniera semplice e diretta, aiutate dalla simpatia caricaturale degli attori. Il ricavato per offerta libera raccolto dallo spettacolo permetterà a questo gruppo di ragazzi di aiutare le famiglie nocesi in difficoltà e di contribuire alla costruzione di pozzi d'acqua potabile in Congo, con la collaborazione dell'associazione "L'ombelico del mondo". Quando una risata, in tempi bui, può dar luce a chi non l'ha mai vista intorno, ma magari la porta nel cuore e la fa brillare negli occhi.

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