Serata degli emigranti, musica e spettacolo per gli oriundi nocesi

08-18premiazioneemigrantiNOCI (Bari) - Chi sono considerati attualmente gli emigranti nocesi? Verso quali zone della terra emigrano e per quale motivo? Un fenomeno così importante ha sempre interessato la popolazione mondiale, ma, a livello locale e attuale, cosa accade precisamente? La risposta giunge puntuale per i nocesi da dieci anni o poco più con l'ormai tradizionale "Serata dedicata agli emigranti". 

 
Un tempo l'emigrazione era vissuta come fenomeno di ricerca di lavoro o di un migliore tenore di vita. Gli stessi nocesi emigravano verso le zone del nord Europa, d' America o di altri paesi, ma oggi - e a sottolinearlo è lo stesso vice sindaco Stanislao Morea - l'emigrazione è considerata molto più "un'emigrazione intellettuale", cioè di molti giovani laureati. Tuttavia anche quest'anno l'Amministrazione Comunale, in occasione di questo appuntamento, ha individuato quattro diversi concittadini non più residenti che si sono distinti in altre zone diverse da Noci per il loro lavoro.
 
Hanno infatti ricevuto una targa di riconoscenza i Sig.ri Pietro Marinuzzi ora residente in Germania, Felice Laera a Milano, Anselma Intini in America e Antonio Roberto (Nord Europa). Quattro giovani talenti che portano sempre nel cuore il ricordo della propria Noci, uno dei quali, raccontano Mariateresa Notarnicola e Mara Recchia che hanno animato il palco allestito in Via Principe Umberto, si è simpaticamente tatuato lo skyline dei tre campanili. 

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Ad accompagnare questa simpatica serata, giovani cantanti appartenenti alla scuola canora della prof.sa Rosalia Schettini i quali hanno saggiamente interpretato canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana (es. foto a lato Grazia D'Onghia), partendo dagli anni '60 con la tanto conosciuta Orietta Berti arrivanto agli anni '80-90 con Paola e Chiara e passando per Mia Martina e tanti altri ancora.

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Fra una premiazione di emigranti e l'altra però non potevano mancare poesie di scrittori nocesi che a grandi temi come quello dell'emigrazione si sono sempre avvicinati. Dopo Scipione Laera, che ha aperto la serata con la poesia "L'omm ste cacc' u munn", è stata poi la volta di Giulia Basile (foto a lato) con simpatiche e ormai conosciute poesie in dialetto che hanno più che divertito il pubblico, per la maggior parte anziano, che da tempo segue questa simpatica manifestazione e che sa sempre ricordare il sottile confine che si viene ad instaurare fra l'emigrazione di un tempo e quella di oggi.  
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