Sciaiatica, record di spettatori e fedeltà al teatrino ''A.Manzoni''

01-16sciaiaticamembriNOCI (Bari) - La rassegna teatrale presentata dalla compagnia della "Sciaiatica" si è ormai conclusa. Nel corso di queste vacanze natalizie è davvero capitato di tutto: ogni sera il teatrino "A.Manzoni" si affolava di gente curiosa di assistere ai nuovi spettacoli ed i nuovi sketch permettevano agli spettatori di ritornarci ancora una volta. Sul finire di questa rassegna abbiamo dunque rivolto alcune curiosità al portavoce della Compagnia, Giuseppe Mastropasqua. 

Gli spettacoli di quest'anno sono stati senz'altro frequentatissimi. Quali intenzioni vi proponete di raggiungere tramite il ricavato delle offerte volontarie? Come utilizzerete il denaro nel concreto? Le intenzioni che ci poniamo sono principalmente tre: continuare un progetto che ormai va avanti da anni (anche da quando c'era il nostro caro amico Giandomenico) ovvero quello di aiutare chi ci è vicino. Le famiglie bisognose a Noci aumentato anno dopo anno. Quindi noi intendiamo comporre veri e propri pacchi pieni di viveri e beni di prima necessità. Il secondo progetto invece consiste nel non dimenticare mai chi vive in situazioni peggiori delle nostre. È per questo motivo che rivolgiamo il nostro pensiero anche alle popolazioni del terzo mondo. Riconfermeremo dunque come ogni anno l'adozione a distanza di un bimbo del Congo, oggi ritenuto un po' come figlio della "Sciaiatica" e del pubblico che ci segue. Il Terzo ed ultimo progetto invece è totalmente nuovo: vorremmo aiutare economicamente una casa di pronta accoglienza sita nei pressi di Fasano atta ad accogliere i "nuovi poveri": gente sfrattata, disoccupata, donne maltrattate e chiunque si ritrovi a vivere un momento difficile. Possiamo essere fieri di come tutti i membri del gruppo intendono lavorare: tutti questi tre obiettivi infatti vengono attuati passo dopo passo da noi senza la richiesta d'aiuto rivolta a qualcuno in particolare. Spesa, adozione e consegna fondi alla casa d'accoglienza di Fasano vengono effettuate direttamente da noi e sempre e solo noi abbiamo la possibilità di vedere come gli obiettivi vengono realizzati.

Il teatrino quest'anno era davvero affollato: sinonimo di una ben riuscita rassegna. Volete raccontarci qualche aneddoto accaduto nel corso della preparazione degli spettacoli o anche durante la stessa esecuzione? Mai come quest'anno il teatrino era stato cosi affollato. Abbiamo registrato il pienone in ogni spettacolo: ogni volta erano a disposizione 120 posti. Il primo aneddoto, se così lo vogliamo chiamare, è relativo alle prove dell'intero spettacolo, che è stato provato solo la mattina del 23 dicembre, ovvero il giorno d'inizio della rassegna. Questo ci fa capire quanto il metodo dell' improvvisazione sia vicino al nostro modo di fare. Un episodio molto simpatico è invece accaduto durante lo spettacolo del 1 gennaio: all'inizio del secondo sketch intitolato "L'onesta è di casa" Pino non trovava i suoi famosi occhiali che lo rendevano ridicolo. Il suo ingresso avvenne dunque in ritardo e senza gli occhiali. Le risate generali hanno comunque reso il momento molto simpatico.

Abbiamo saputo dell'ottima iniziativa che avete voluto portare avanti: la risistemazione del palco del teatrino. Vuoi descriverla?
Dovevamo scegliere se far continuare a recitare Vincenzo o no, visto che il palco non lo sosteneva più. Sembra una battuta ma non lo è e non scherzo se dico che una volta vennero a cedere delle travi dietro le quinte: Vincenzo si ritrovò quasi sprofondato nel palco. Fortunatamente non gli accadde nulla ma le risate furono condivise dal momento che capitano per davvero sempre tutte a lui. Quindi ci sembrava veramente il caso di rifare completamente il palco. Non abbiamo chiamato nessuna squadra di carpentieri ma abbiamo fatto tutto noi, da soli, guidati da Rocco l'esperto del settore. Ciò è stato possibile grazie ad alcuni fondi rimasti in cassa.

A proposito del teatrino. Nel corso di questa rassegna sono state avanzate molte critiche relative al nuovo spazio teatrale allestito all'interno del museo dei ragazzi. Come intendete esprimervi a riguardo? Credete si possa sfruttare o state già bene nella vostra ormai storica sede? 
Confermiamo le critiche che ci sono state rivolte a proposito dello spazio a nostra disposizione. Non è stato facile organizzare centoventi posti ma ce l'abbiamo fatta. Abbiamo senz'altro preso in considerazione sia il teatro della scuola Positano sia quello di cui sono in possesso le suore site sulla via vecchia per Putignano. In entrambi i casi l'ipotesi veniva cancellata sia a causa del periodo (alla Positano non c'è nessuno disposto ad aprire la scuola in tempi di vacanze Natalizie) sia a causa della lontananza (il teatrino delle suore non consentirebbe ad anziani e bambini di raggiungerci facilmente). Ma veniamo al tanto discusso museo dei ragazzi: ci siamo informati e la disponibilità di posti si limita ad un numero complessivo pari a 100. Non polemizziamo sulla scelta quanto sul progetto. Ci sembra solo una forzatura. Ma tutto ciò non ci preoccupa dal momento che abbiamo deciso di rimanere fedeli al nostro caro teatrino da centoventi posti e di continuare a lavorare solo con le nostre forze. Quest'estate avevamo intenzione di portare avanti un'ulteriore rassegna, eravamo quasi sul punto di stampare i manifesti ed il Comune di Noci ci ha bloccati perché non era in grado di concederci il minimo sindacabile e cioè palco, sedie e un servizio audio.

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