Noci Ensamble a vent'anni dalla fondazione, parla Vittorino Curci

NOCI (Bari) - Noci Ensemble, gruppo musicale vicino al jazz d'avanguardia ma di ispirazione sud africana, spegne quest'anno la sua ventesima candelina. Dopo anni e anni di concerti, feste, sperimentazioni e new entry, il bizzarro gruppo ha raggiunto nel marzo scorso un traguardo importante. Per l'occasione Noci24.it ha intervistato uno dei fondatori del gruppo, il musicista, artista, scrittore nocese Vittorino Curci.

Era nato come sestetto, oggi invece conta ben 10 componenti: Giuseppe Amatulli (violino), Donato Console (flauto), Gianni Console (sax soprano e contralto), Vittorino Curci (sax tenore e baritono), Walter Di Serio (chitarre), Valerio Fusillo (mandolino), Giuseppe Tria (vibrafono), Checco Curci (pianoforte), Piero D'aprile (basso elettrico) e Ciccio Turi (batteria) costituiscono oggi il gruppo nocese di musica improvvisata per eccellenza, vista la loro consuetudine nel ritrovarsi seriamente su di un palco e sperimentare davanti al pubblico la consistenza di ciascun arrangiamento. Veniamo dunque al nostro colloquio con uno dei sassofonisti del gruppo, il quale è stato capace di catapultarci a 360° nella filosofia musicale del gruppo. 

Signor Curci, quando e come è nato Noci Ensemble? "Il Gruppo è nato esattamente a marzo di 20 anni fa. Il presupposto iniziale consisteva nella volontà di fare esperienza insieme ad altri musicisti nocesi; musica d'insieme! Ecco come potremmo definirla. Ciascuno di noi, forte della propria esperienza e capace di suonare strumenti diversi, cominciò a mettere in campo le proprie competenze e dar vita a quella che col tempo abbiamo definito "la festa della musica". Ricordo che il nostro primissimo concerto ebbe luogo ad Alberobello, in un pub. Da allora la prassi è da sempre consistita nel volersi incontrare d'estate. Vero è che abbiamo vissuto qualche anno di buio assoluto ma ci siamo ripresi molto presto, agli inizi degli anni 2000 quando, l'associazione culturale Bucobum ci ha chiesto di far rientrare il Noci Ensamble nella programmazione del cartellone estivo dei concerti intitolato Bucobum festival. Quella divenne un'occasione importante per due motivi: da un lato il gruppo ebbe modo di riprendere in mano il progetto, dall'altro lato cominciò ad accogliere giovani talenti e a mettere insieme più generazioni di musicisti: fra questi rientrarono Piero d'Aprile, Checco Curci, Walter di Serio, Valerio Fusillo e Giuseppe Tria (nocese adottivo). Oggi uno dei brani che siamo soliti interpretare è anche diventato sigla d'apertura e di chiusura del festival: si tratta di Bomsu, il brano di T.Watts, non a caso compositore inglese d'ispirazione sudafricana".

Il gruppo fondatore invece da chi era costituito? "Inizialmente si trattava di un sestetto: insieme a me contribuirono anche Ciccio Turi, Vito Maria Laforgia, i due fratelli Gianni e Donato Console e Giuseppe Mariani. Non nascondo che nel tempo ci siamo aperti anche ad altre figure esterne che si sono affaciate nel gruppo in maniera davvero temporanea ed occasionale, ma che tuttavia ci hanno fatto crescere. Ricordo perfettamente i contributi di Grazia Bonasia, Gianni Lenoci, Vincenzo De Luci (oggi trombettista tetraplegico) ed tanti altri talentuosi musicisti. Possiamo davvero affermare di non esserci mai più fermati ".

A quale genere di musica siete vicini? Ci sono progetti per il futuro? "Siamo molto vicini al jazz d'avanguardia con ispirazione sud-africana. Ma ci capita di incrociare anche il pop etc. L'idea è molto aperta: lasciamo spazio ad arrangiamenti, sviluppiamo idee anchesul palco stesso. Ciascun musicista deve sentirsi libero davanti a ciascun brano e deve voler far festa in compagnia, non in maniera solitaria. Trattandosi di musica improvvisata non abbiamo idee precise. Insisteremo soltanto sulla parte compositiva. Sin da subito ci siamo ispirati all'Art Ensemble of Chicago, gruppo che per noi rappresenta la filosofia del suono, l'atteggiamento da avere verso la musica". Non a caso il nome del gruppo.

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