Tra Santi e Briganti: il brigantaggio pre-unitaro secondo Akira

08-25trasantiebrigantiNOCI (Bari) - In Piazza Garibaldi si è tornato a parlare di brigantaggio. Di brigantaggio "vero" e non di quello raccontato sui libri. Di brigantaggio preunitario volto alla difesa del meridione, divenuto dopo il 1861 parte dell'Italia unificata in maniera ingiusta e corrotta. Lo scorso sabato 23 agosto tutto questo è stato fedelmente revisionato in occasione della quarta edizione di "Tra Santi e Briganti", la manifestazione che puntualmente ogni estate il Gruppo Akira organizza.

08-25nardinafelicemarcellaCosa vuole dire essere italiani? Cosa vuol dire invece "essere meridionali"? Sono state domande queste che l'attrice Leonarda Saffi ha veementemente e simbolicamente rivolto al pubblico per parlare ancora una volta di brigantaggio e di piccole ma grandi storie di veri briganti, morti per difendere le proprie terre da quei soprusi economici, sociali e geografici che di li a poco il nuovo Regno di Sardegna avrebbe compiuto. Insieme a lei, al centro del palco di Piazza Garibaldi, lo scorso sabato, hanno contribuito a recitare e cantare le vere storie delle terre del sud Italia anche Felice Gioia e Marcella Chiarolla (in foto a lato), accompagnati per tutto il tempo dal gruppo di musicisti formati da: Walter Di Serio, Ciccio Bianco, Francesco Plantone, Donato Console e Valerio Fusillo.

Se nelle passate edizioni di "Tra Santi e Briganti - Canti e suoni delle nostre terre" ci si è soffermati in maniera particolare sull'approfondimento di storie di singolii briganti del periodo pre e post unitario, quest'anno è stata la volta di uno spettacolo incentrato sul revisionismo storico a 360°. Chiaro è stato il concetto trasmesso: l'invasione del Regno delle due Sicilie ad opera dei Garibaldini non è stata organizzata per la mera intenzione di riunire l'Italia, ma per facilitare sia dal punto di vista economico che politico il Regno di Sardegna anche grazie all'aiuto delle mafie presenti in Sicilia e a Napoli. Un operazione architettata a tavolino quindi, nata per sanare principalmente quel deficit economico in cui lo stato piemontese versava.

Per questo sarebbero nati dunque i briganti, bande di uomini organizzati non per distruggere le proprie terre o rinnegare l'Unità, ma semplicemente per salvare leggi, economia e ordinamenti secolari. La ricetta utilizzata dall'associazione culturale Gruppo Akira (in cui fa capo Giovanni Gentile) per raccontare tutto ciò è stato fondamentale per la trasmissione del contesto storiografico: Felice, insieme a Marcella e Leonarda ("Nardina") hanno interpretato canti e danzi del meridione, storie di briganti come quella di Michelina De Cesare e Francesco Furci e tanto altro ancora. Un tributo a tutta quella povera gente che per la propria terra non si è mai venduta ma ha lottato per salvarla da ingiustizie e giochetti di chi deteneva il potere.

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