Candè all'òve: AgriCultura rievoca l'antica tradizione - Foto e Video

04 17candealloveagriculturaNOCI (Bari) – “Beato chi in vita ha potuto percorrere in lungo e in largo tutta quanta la regione dov’è nato, imparato a conoscere anzitutto quelli della sua antica stirpe”. Ma soprattutto, diremmo, è beato colui che prendendo in prestito queste parole di Tommaso Fiore riportate ne “Il Cafone all’Inferno” sarà in grado di ricordare che, nel Sud, modernità e tradizione si sono sempre storicamente fuse in una lega molto più che virtuosa. Così com’è accaduto sabato 15 aprile fra le campagne nocesi grazie all’esperimento già ampliamente annunciato dall’associazione AgriCultura intitolato “Candè all’òve”: da Giordanello verso Casaboli. Note, tradizioni e territorio.

 

Appuntamento fisso ed un grande ritrovo. Presso Parco Giordanello, il raduno dei partecipanti all’evento “Cand’è all’òve” organizzato dall’associazione è stato davvero inaspettato: con una stragrande puntualità Noci ha deciso di rispondere benissimo ad uno degli eventi di rievocazione storica più innovativi del momento. Di qui infatti ha avuto inizio la passeggiata organizzata, rivolta a famiglie, nonni, adulti, bambini, volta alla riscoperta di un’antica tradizione ultimamente caduta nell’oblio. Con grande sorpresa, Antonio Natile (appassionato di storia, guida selezionata per l’occasione e mente ideatrice dell’evento) ha riportato all'attenzione di quanti fossero interessati alla storia, il vero significato della pratica del “cantare alle uova”. Fra religiosità e storia popolare pare infatti che questa azione dei contadini di dover girovagare per masserie fosse da sempre stata radicata a Noci e dintorni. Il rito vorrebbe infatti che alla vigilia della Santa Pasqua del Signore i contadini vadano di masseria in masseria a chiedere uova ed ospitalità momentanea in cambio compagnia e sana e buona musica.

Canti alla mano è dunque cominciata la passeggiata. Famiglie, gruppi di amici, suonatori, amici a 4 zampe, esperti di escursioni, bambini, si sono incamminati partendo da Bosco Giordanello per raggiungere le tappe stabilite dal percorso e per, finalmente, provare l’ebbrezza di cantare alle uova nelle due rispettive masserie (fra cui quella di Casaboli). Emozionante e davvero suggestivo è stato partecipare all’intonazione dei canti ed assistere al “tentativo” di convincimento dei proprietari delle masserie a rilasciare al gruppo un cesto pieno di uova, alla fine felicemente consegnato nelle mani dei bambini.


La passeggiata, durata all’incirca 4 km, è terminata con una goliardica sosta, in cui ad attendere gli avventurieri erano state predisposte patate cucinate alla trapper, tarallini e finocchi. Fra una tappa e l'altra non sono mancate soste "bucoliche" e dalle caratteristiche "amoene" durante le quali la guida, Antonio Natile, ha recitato poesie in dialetto nocese (L'erve du scirre di Mario Gabriele) e raccontato storie dei luoghi visitati (Casaboli, inglobata a Noci a partire dal XVIII° secolo). Partecipare a questo evento, unico, è stato davvero entusiasmante: in fila con noi anche i consiglieri comunali Conforti e Lippolis. Di seguito le fotogradie scattate durante il nostro percorso.

 

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