Il Noci Gazzettino compie 50 anni: lunga vita al giornalismo locale

NOCI (Bari) - Si è svolta lo scorso 17 novembre, presso il Chiostro delle Clarisse, una grande festa per i cinquant’anni del Noci Gazzettino, storica testata locale in cui i lettori continuano a identificarsi. La serata, presentata dalla nota presentatrice televisiva, attrice e speaker radiofonica, Giovanna De Crescenzo è stata moderata dalla giornalista Enrica Simonetti ed ha annoverato ospiti d’onore quali il noto giornalista e conduttore del Tg1 Francesco Giorgino, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe De Tommaso ed il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. E non poteva mancare anche la torta, come in ogni festa di compleanno che si rispetti

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Come recita un detto popolare: “ogni promessa è debito”. E quanto era stato anticipato alla cittadinanza e alla stampa durante uno degli incontri di “Settembre in Santa Chiara”, la grande festa per i cinquant’anni della storica testata locale “Noci Gazzettino” si è svolta con tutti gli onori del caso lo scorso 17 novembre, presso il chiostro delle Clarisse. Ad aprire la serata, dei bravissimi attori figuranti che, vestiti con l’abbigliamento in uso cinquant’anni fa, hanno fatto fare alla platea un vero e proprio salto nel tempo. Si sono infatti calati nei panni delle suggestive figure degli “strilloni” di un tempo, leggendo, anzi recitando in maniera sentita i titoli e gli stralci tratti dai numeri più datati dello storico periodico.

E' stato l’attuale direttore Simonetti a prendere per primo la parola, sotto invito della presentatrice televisiva Giovanna De Crescenzo. “Siamo stati, siamo e conto sul fatto che rimarremo una grande famiglia” - ha dichiarato il Direttore Nicola Simonetti. I protagonisti più importanti tra direttori e collaboratori storici, si sono succeduti sul palco per ritirare delle targhe come simbolicoriconoscimento per il loro impegno e la loro passione per il giornalismo: Pasquale Gentile, co-fondatore assieme al compianto Giovannino Miccolis; Rocco Miccolis e Giuseppe Fasano, rispettivamente figlio e nipote di Giovannino; Piero Liuzzi; Marangelli; Notarnicola; Gennaro; Pettinato; Donato Tinelli e Giuseppe Basile, Direttore della Biblioteca Comunale. Rinnovata commozione nelle voci di tutti, in particolare del co-fondatore Pasquale Gentile che ha rivissuto i bellissimi ricordi di un giornalismo fatto sul campo con costante impegno, e di quella mattina in cui Giovannino Miccolis si presentò sotto casa sua con quel deciso “dobbiamo farlo!”- riferito appunto al giornale. Al gazzettino lo studioso di storia locale ha dedicato tutta la sua vita: una vita di cui il giornale ha finito per diventare parte integrante. “Tra altri cinquant’anni, anche se non ci sarò fisicamente, sarò comunque presente ai festeggiamenti”- ha dichiarato lo storico Gentile, alludendo al fatto che giornalismo è anche lasciare delle tracce indelebili di sé. Commosso  è stato il ricordo dedicato a Giovannino Miccolis da suo figlio Rocco e da suo nipote Giovanni Fasano. Un sentito ringraziamento è stato rivolto da Giuseppe Basile al Noci Gazzettino, per aver sempre riservato una particolare attenzione alla Biblioteca Comunale affidata alla sua direzione e che è tra l’altro “coetanea” del Gazzettino.

Il Noci Gazzettino divide il compleanno con  la Gazzetta del Mezzogiorno che, di anni, ne compie ben 130. In rappresentanza della suddetta testata è stato invitato il Direttore  Giuseppe De Tommaso. Tralasciando divagazioni su quello che purtroppo è diventato oggi il mondo del giornalismo, in cui regnano spesso granconfusione, grande disinformazione con fake news e figure poco professionali, De Tommaso ha voluto parlare di giornalismo senza retorica, raccontando anche una significativa esperienza personale. Un ministro, un uomo molto potente ed in vista, gli chiese apertamente di redigere un editoriale in cui egli lo attaccasse duramente. De Tommaso si stupì di quella richiesta, ma il richiedente spiegò che l’intento era fare in modo che al sud qualcosa si smuovesse. In questo modo, anche i giornali del nord avrebbero dato risalto a determinate situazioni: se i giornali del sud attaccavano i loro ministri, c’erano ovviamente un bel po’ di cose che andavano sistemate. “Chi scrive lo fa per avere la possibilità di parlare senza essere interrotto, e chi legge, deve amare la solitudine, proprio perché solo essa permette di riflettere e comprendere”- ha spiegato De Tommaso.

La difficoltà nel separare le notizie vere da quelle false, rende l’opera del giornalista ancora più preziosa ed importante per la comunità! Bisogna in oltre ricordare sempre che lo scoop migliore, non è di chi arriva prima, ma di chi spiega in maniera più chiara e completa cosa è accaduto. Il segreto di un bravo giornalista deve essere lo scrivere sempre con passione: se non scrivo con passione, il lettore non mi leggerà mai con piacere”- ha aggiunto il Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha tenuto a specificare che non esiste la “categoria di massa dei lettori”, ma esiste il singolo lettore che va sempre ascoltato, curato e in un certo senso “coccolato”, per fare in modo che gli articoli che il giornalista redige non siano mai travisati. E’ facilissimo purtroppo, specialmente quando non si possiede un certo livello di cultura, capire anche l’esatto contrario di quanto è scritto in un articolo. De Tommaso ha voluto sottolineare che il giornalismo locale non è una sorta di “sottocategoria” del giornalismo, ma è la sua forma più autentica. Anche le testate di maggior importanza e diffusione sono fatte da professionisti preparatissimi che hanno però mosso i primi passi nell’ambito del giornalismo locale.

11 19festagazzettino 24 copyPer quanto concerne il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il suo intervento è stato un invito a svolgere la professione giornalistica con la massima onestà intellettuale, con coraggio e grinta ma anche con educazione e garbo, qualità che rafforzano l’importanza del ruolo del giornalista. Interessante è stato l’intervento che il noto ed apprezzato giornalista e conduttore del Tg1, Francesco Giorgino ha rilasciato al microfono della brava giornalista Enrica Simonetti
La mia passione per il giornalismo, nacque quando frequentavo ancora la scuola media, e grazie alla lungimiranza degli insegnanti che ci fecero effettuare una visita guidata presso la redazione della Gazzetta del Mezzogiorno. Fu simulata l’uscita dei giornali dalle rotative e quella vista mi affascinò letteralmente”- ha confessato a proposito della nascita della sua passione per il giornalismo. Arrivò poi la prima esperienza televisiva con “Telesveva” che fu molto formativa. “Il momento dell’avvio della professione è molto importante e va valorizzato, perché è lì che tu riesci davvero a comprendere che cosa ti smuove, quanta passione hai per quel mestiere e se è in dose sufficiente per consentirti di continuare a discapito dei vari ostacoli che potresti incontrare".

11 19festagazzettino 149 copyL’attuale momento storico, non è dei migliori per il giornalismo, poiché vediamo sempre più intrecciarsi informazione senza giornalismo e giornalismo senza informazione". Per fare un esempio di informazione senza giornalismo” Giorgino ha poi rivolto una domanda dalla platea: “Stando ad un’inchiesta del Censis, rivolta ad un campione rappresentativo di popolazione riguardo ai mezzi di informazione maggiormente scelti per ricevere informazione, al primo posto ci sono tutti i telegiornali generalisti. Al secondo posto però, indovinate cosa c’è? Purtroppo non ci sono i quotidiani (online o stampati); non ci sono i settimanali e neanche le tv allnews come Sky tg24 o altre. Ebbene si: c’è facebook che veicola contenuti informativi che non sono strettamente riconducibili a delle organizzazioni professionali. E nonostante i meriti del 2.0, il lato negativo è quello di farci assomigliare a delle mosche in un barattolo: ci illudiamo infatti di essere squisitamente e totalmente liberi, perché le pareti del barattolo sono trasparenti e ci consentono di osservare tutto quello che ci circonda ma lo spazio all’interno del quale c’è dato muoverci, è molto limitato. Non si può fermare una realtà che è ormai profondamente consolidata, qual è il web, ma troppa enfasi storpia. Va fatto un uso consapevole e intelligente di tutto ciò che è nuovo. L’ecosistema comunicativo, va vissuto nella sua totalità e complessità. Umberto Eco aveva diviso gli studiosi, gli analisti, gli interpreti del cambiamento, in due categorie: apocalittici e integrati. Gli apocalittici vivono ciò che è nuovo con una sorta di fastidio, considerandolo un elemento destabilizzante. Gli integrati invece, sono coloro che accolgono il cambiamento con eccessivo entusiasmo, spesso inopportuno e fuorviante. Nel mezzo però, c’è una terza via percorribile, ed è a mio avviso la migliore: quella degli impegnati a governare il cambiamento nel modo più responsabile possibile”

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Durante la serata, è stato riservato anche uno spazio alla presentazione di un libro dedicato interamente al Noci Gazzettino ed intitolato “1968-2018: cinquant’anni di Noci Gazzettino” Storia, protagonisti e testimonianze. Dopo la proiezione di un suggestivo video realizzato con l’ausilio di un drone dal valente architetto nocese Orazio Sansonetti, da cui si è evinta nella sua interezza la bellezza del nostro paese, è toccato al sindaco Domenico Nisi porgere i suoi saluti, ringraziamenti e soprattutto auguri alla redazione del Noci Gazzettino ma anche ai lettori che sono sempre il cuore pulsante di un giornale.Il quartetto di sax “le note false” del Centro Poliartistico “Scatola Sonora” ha concluso in musica la serata. Ma si sa: in una festa di compleanno che si rispetti, ciò che non può assolutamente mancare è la torta, che ha fatto il suo ingresso sormontata da un’unica grande candelina su cui hanno simbolicamente soffiato tutti i presenti in sala. E durante le feste di compleanno non si può fare a meno di brindare. Al via quindi il conclusivo brindisi, con spumante secco e dolce, per i primi cinquant’anni del Noci Gazzettino, a cui noi di Noci24 rinnoviamo i nostri auguri.

 

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