Noci nella Murgia dei trulli

2008_12_13 Barsento (2)

Su una delle colline più verdi delle Murgia, si trova la ridente cittadina di Noci. Il profilo urbano è reso inconfondibile per la presenza dei due campanili e la torre dell'orologio che si alzano audacemente sopra il borgo.

La tradizione storiografica vuole che le origini della cittadina pugliese siano da ricondurre al 565 d. C, dando origine ad un piccolo castrum, che aveva preso il nome di "Castellum Nucum". Aumentò le sue dimensioni grazie all'arrivo degli sfollati abitanti dei casali vicini. Entrò a far parte del Principato di Taranto e, sotto gli Angioini, diventò "Universitas Regia". Successivamente appartenne a Giulio Antonio Acquaviva e fece parte della contea di Conversano. Divenne Ducato e seguì le vicissitudini del Regno di Napoli e del Regno d'Italia.

Tra linde viuzze sarà possibile ammirare le bellezze di questo centro storico, singolare per le architetture di antiche dimore, soprattutto di contadini. Fantasiosi comignoli in pietra ci regalano ancora atmosfere e profumi arcaici, scopriremo le tipiche edicole votive, piccoli spaccati di una profonda religiosità e dedicate soprattutto a S. Rocco. Passeggiando nel centro antico si incontrano le gnostre, piccoli spazi tra le viuzze, piene di vita, colori e profumi. La loro peculiarità è la presenza di tre lati chiusi e di un solo lato aperto verso la strada principale, a delimitare un'area che è al tempo stesso semi-pubblica e semi-privata.

Da piazza Garibaldi si entra nel ben conservato centro storico, giungendo nella piazza Plebiscito, dove si scorge la mirabile Torre dell'Orologio, eretta nel 1825, alla quale s'innesta il cinquecentesco Palazzo della Corte. Qui si affaccia la Chiesa Matrice, fondata nel XII secolo con la facciata gotico- romanica, che domina col suo campanile il centro storico. Da ammirare al suo interno il gruppo scultoreo della Madonna con il Bambino.

Per apprezzare Noci bisogna spostarsi nelle sue campagne. I muretti a secco testimoniano la mano paziente dell'uomo per addomesticare la terra alle sue esigenze per la coltivazione. Su una collinetta incontriamo la suggestiva chiesetta di S. Maria di Barsento (nella foto sopra), fatta costruire secondo la leggenda per i monaci di Sant'Equizio dal Papa Gregorio Magno nel 591.

Fuori dal centro abitato troviamo il convento benedettino della Madonna della Scala con una chiesa romanica del XII sec. Il santuario della Madonna della Croce fu fatto edificare nel 1483 in onore della Madonna, il cui affresco fu rinvenuto, secondo la tradizione, nella grotta esistente poco distante.

Numerose sono le masserie, grandi abitazioni del passato, disseminate in mezzo alle campagne, tra ulivi e mandorli in fiore. Centro della vita agraria del passato, sono veri gioielli culturali. Caratteristiche strutturali delle masserie sono gli jazzi, le corti, le cortaglie (recinti in pietra a secco per la custodia degli animali), le fogge per la raccolta dell'acqua e i tratturi per la viabilità.

Il legame con la terra passa direttamente sulla tavola: le abbondanti produzioni casearie, gli eccellenti prodotti e la riscoperta di antiche paesane ricette sono sapientemente riproposte dagli ottimi ristoranti locali,

Il vasto territorio di Noci propone molti percorsi, il più suggestivo è certamente quello denominato "I percorsi dei briganti" che segue le scorrerie dei noti banditi Scarola e Vardarelli.

Origini del paese

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