Assegnato il 14° "Premio Noci per la storia locale” a Lucia Di Lauro ed Emilia Pellegrino

08 25 Premio Noci. Locandina premiazioneNOCI (Bari) - Si terrà giovedì 6 settembre, con inizio alle ore 19.00, presso il chiostro delle Clarisse, nel centro storico di Noci,  la manifestazione conclusiva della 14. edizione del “Premio Noci per la storia locale”, relativa al biennio 2016-2017.

LA COMMISSIONE - Saranno premiati i lavori decretati vincitori e segnalati dall’apposita commissione giudicatrice composta da Domenico Nisi, sindaco di Noci (presidente), Domenico Blasi, direttore del Gruppo Umanesimo della Pietra di Martina Franca, Rita Caforio, già direttrice della Biblioteca comunale di Latiano (delegata dal Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia), Giuseppe Poli, docente di storia moderna presso l’Università degli studi di Bari,   Pietro Sisto, docente di letteratura italiana presso l’Università degli studi di Bari, e Giuseppe Basile, direttore della Biblioteca comunale di Noci (segretario).

I PREMIATI - Per la 1^ sezione, riservata a opere sulla storia di Noci, il Premio è assegnato all’opera “Il restauro del campanile della Chiesa Matrice di Noci : storia, progetto e restauro” (Foggia : Claudio Grenzi editore, 2016) a cura di Lucia Di Lauro ed Emilia Pellegrino, con la seguente motivazione:

“Il pregevole lavoro interdisciplinare, coordinato da Lucia Di Lauro e da Emilia Pellegrino, s’impone per la competenza scientifica delle curatrici, per la dinamica articolazione di ventuno saggi interdipendenti, per l’esaustiva indagine sulle fonti archivistico-bibliografiche, per l’ottima restituzione fotografica dei reperti analizzati, per l’estrema chiarezza grafica dei rilievi architettonici, per l’elegante veste tipografica. Questo rilevante lavoro si propone, pertanto, come imprescindibile strumento di conoscenza delle vicende storico-architettoniche di Noci dall’età medievale ai nostri giorni, inquadrate in un più vasto contesto nel quale la centralità di un elemento architettonico emergente il contesto urbanistico è posto in rapporto all’identità comunitaria e assunto come categoria valoriale”.

Per la 2^ sezione, riservata a opere sulla storia dell’area circostante a Noci, il premio va al lavoro “Agricoltura e industrie indotte in Puglia tra Otto e Novecento : benemeriti, cavalieri del lavoro, imprenditori e aziende agricole” (Napoli : Edizioni Scientifiche Italiane, 2017) di Franco Antonio Mastrolia, con la seguente motivazione:

“Lavoro di notevole rilevanza scientifica e di acuta indagine sistematica in cui l’autore nel settore primario della Puglia ha sagacemente evidenziato le non trascurabili doti degli imprenditori attivi negli ultimi due secoli, uomini capaci d’assecondare e d’implementare le tradizionali potenzialità delle loro aziende rurali e no, inquadrandole in un’economia d’àmbito locale ma imponendole in un mercato in continua evoluzione, fino a farle assurgere al non trascurabile ruolo di polo produttivo trainante delle risorse agro-alimentari. È uno studio, perciò, che schiude ampi orizzonti alla ricerca del settore e a quelli a esso correlati, in quanto fornisce utili spunti d’approfondimento per comprendere il fondamento della realtà socioeconomica pugliese, anche alla luce delle complesse e contraddittorie interrelazioni fra imprenditoria e forza lavoro”.

Relativamente alla 3^ sezione “Giulio Esposito”, riservata ad articoli o brevi opere su Noci redatti da giovani fino ai venti anni, la Commissione ha assegnato il premio al lavoro “I nostri nonni e le tradizioni : viaggio nel passato alla scoperta delle tradizioni di Noci” a cura degli alunni delle classi IV A e IV B (a.s. 2016-2017) della Scuola primaria “Cappuccini”, I.C. Pascoli–1° Circolo di Noci (Noci : Scuola primaria “Cappuccini”, 2017), “Ingenua ma avvertita esperienza compositiva di intraprendenti, motivati e dinamici alunni di quarta elementare.

Al plauso per il lavoro dei piccoli ricercatori va aggiunto quello per le loro insegnanti, capaci di trasmettere ai loro attenti alunni la necessità di conservare le esperienze del passato per comprendere l’identità culturale della loro ‘piccola patria’.

La Commissione, inoltre, ha ritenuto “doveroso segnalare per la 1^ sezione la recente riedizione (dicembre 2017) di “Canzune quatrigli’e brìnnese in dialetto di Noci”, pregevole silloge poetica che l’autore, il dottor Vittorio Tinelli (1919-1991), diede alle stampe nel 1952.

È l’opera di un acuto cultore dell’autenticità della lingua vernacolare di Noci, un raffinato demologo capace d’assicurare icasticità culturale a racconti, ad aneddoti e a espressioni tipizzanti, nonché di trasmettere vitali principi di coerenza, nei quali, pur nel veloce divenire della Storia, si può continuare a inverare l’identità comunitaria e a trasmettere alle nuove generazioni la memoria di un microcosmo affettivo, in cui immagini e quadri ambientali non vengono disgregati, né alterati per effetto dell’implacabile scorrere del tempo”.

Sono stati altresì segnalati i seguenti due lavori nella 2^ sezione:

rispettivamente con le seguenti motivazioni:

“Le autrici con estremo rigore scientifico hanno rivisitato e commentato, anche avvalendosi di una corposa bibliografia specialistica, un ‘Ricettario’ tratto dall’archivio privato di una famiglia egemone di Noci, quella del cavaliere Oronzo Lenti (1848-1918), poliedrica personalità nel panorama amministrativo, sociale ed economico della sua città fra Ottocento e Novecento. L’opera si colloca, a prima vista, fra quei lavori che negli ultimi anni attengono all’immenso e inesplorato patrimonio culturale della tradizione gastronomica mediterranea. Da esperte archiviste, invece, le autrici con un lavoro ‘matto’ e ‘disperatissimo’ propongono una meticolosa ricerca su ingredienti, su tecniche di lavorazione e su ‘nuove da raccontare’ alla luce delle conoscenze e dell’innovazioni culinarie degli anni in cui il ‘Ricettario’ è stato compilato e, via via, aggiornato. All’opera, che si segnala per la sua indiscussa valenza non solo locale, è auspicabile assicurare una più degna vesta tipografica e una precisa connotazione editoriale, tali da assicurarle la più ampia diffusione possibile, traendola, definitivamente, dai sotterranei della Storia”.

“Il lavoro di Giacomo Spinelli, attraverso l’esame di numerosi documenti inediti d’archivio, ricostruisce la lunga, difficile ‘storia’ della progettazione e della costruzione del cimitero di Sammichele di Bari. Si tratta di un bell’esempio di ‘microstoria’ perché l’autore riesce non solo a delineare il ruolo di volta in volta ricoperto da amministratori, progettisti e maestranze locali, ma anche ad offrire, attraverso un convincente approccio interdisciplinare, un quadro molto più ampio della ‘cultura della morte’ fra mondo antico ed età contemporanea”.

La cerimonia di premiazione sarà aperta da Domenico Nisi, sindaco di Noci; seguirà l’intervento di Rita Caforio, componente della Commissione giudicatrice.

La serata sarà allietata da un intervento musicale a cura dell’Associazione musico culturale Aulos di Noci.

 

 

Premio NOCI

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