NOCI (Bari) - Lo studio della storia locale nocese vive sempre più progressi. Se qualche decennio fa tali studiosi erano accusati di provincialismo oggi, visti gli innumerevoli contributi che questi possono apportare alla storia generale, sono invece riconosciuti, applauditi e talvolta anche ricercati. E' un pò quello che Noci sta vivendo grazie al "Premio Noci per la storia Locale", divenuto un importante incentivo per lo studio della storia del territorio.
Come annunciato dagli enti organizzatori del Premio, Il Comune di Noci e la Biblioteca Comunale "Mons. Amatulli", i vincitori dell'11^ edizione quest'anno raggiungono un ex aequo per la prima sezione dedicata ad opere e tesi per la storia di Noci ed un solo vincitore per la seconda sezione dedicata alla storia dell'aria circostante a Noci. Una scelta ben approfondita e che ha visto dalla parte della 
premiazione del 26 agosto hanno altresì indicato al pubblico le motivazioni che hanno portato alla proclamazione dei vincitori. Sono stati allora premiati Antonello Roberto (prima foto a lato), dalla professoressa Rita Caforio per aver preso in considerazione un periodo storico oggi ancora in fase di studio "Il Risorgimento", e "Il libro dei mestieri" di Vittorio Tinelli per la rilevanza storica che i mestieri hanno avuto. Quest'ultimo premio affidato nelle mani del Presidente dell'Associazione dedicata all'autore delle poesie del libro direttamente dal Professor Mario Spedicato, principale relatore della serata. 
E' stato poi chiamato a ritirare il premio per la seconda sezione direttamente dall'Assessore Stanislao Morea, Giacomo Lanzillotta autore dell'opera "Aurelio Persio e la scultura del Rinascimento in Puglia". Una cerimonia quella di quest'ultima unidicesima edizione che ha ancora una volta sottolineato l'importanza dell'investimento da parte degli enti pubblici nella cultura e più in particolare della storia locale, considerata sicuramente in funzione della storia generale.
La commissione giudicatrice quest'anno ha anche compreso il cittadino onorario Raffele Nigro e Domenico Blasi (Direttore del Gruppo Umanesimo della Pietra di Martina Franca). La seconda parte della cerimonia è infine stata allietata da un quartetto di sassofonisti intitolata Fandango che ha voluto spaziare con i brani presentati da Rossini a Piazzolla, da Morricone a Loiacono.