L'arch.Giacovelli sull'attivazione del sistema museale: "recuperiamo un pezzo di storia"

09 23giacovelliNOCI (Bari) - Termineranno nel mese di ottobre 2015 e avranno l’obiettivo di valorizzare le emergenze architettoniche dislocate intorno al quartiere più importante del paese (Largo Torre). I lavori a cui stiamo assistendo da qualche mese e che stanno interessando il Chiostro di San Domenico, insieme con la Chiesa del Carmine e del Purgatorio ed il Palazzo di Corte. rientrano a pieno regime nel progetto finanziato nell’ambito del P.O. FESR 2007-2013 - Asse IV – Linea 4.2 – Azione 4.2.1.

Il progetto, ulteriormente approvato con delibera C.C. n° 93del 5/03/2015, ed avente come obiettivo “l’Attivazione del sistema museale costituito dal Museo diffuso di San Domenico, Museo della strada e museo/archivio presso Palazzo della Corte denominato “Museo Archivio di Noci”, procede ad oggi a pieni ritmi nella sua esecuzione. A confermarcelo è stato l’Arch. Francesco Giacovelli, Consulente architettonico alla direzione dei lavori, affiancato a sua volta dall’ing. Giuseppe Gabriele (Resp. Unico del progetto) e l'Arch. Raffaele Lops (direttore dei lavori, progettista e coordinatore della sicurezza).

Arch. Giacovelli, in cosa consiste l’attivazione del sistema museale? Quali tipologie di lavoro sono in corso? Ed in quali strutture?

“I lavori in corso riguardano il completamento e la ottimizzazione del Museo diffuso di San Domenico, il completamento del restauro della Chiesa del Carmine ed il restauro delle tele pittoriche contenute nella chiesa del Purgatorio. Il Palazzo di Corte sarà invece interessato da alcuni interventi di completamento e di ottimizzazione dal solo punto di vista della fruizione. Si tratta di operazioni prese in considerazione nel primo progetto che fu fatto ma che, per mancanza di fondi, non avevano trovato realizzazione. Il tutto fa parte di quel disegno che l’amministrazione volle e vuole dare tutt’ora, di un percorso che collega alcune emergenze architettoniche poco valorizzate (come nel caso delle Chiese minori o testimonianze antiche della presenza dei domenicani) e che sono dislocate intorno al quartiere più importante di Noci di Via Torre. Un percorso che parte da San Domenico e dal chiostro settecentesco (centro di informazione), prosegue per la Chiesa del Carmine, attraversa Piazza Plebiscito, si collega con la Chiesa del Purgatorio, annoda il Palazzo di Corte e ritorna alla Chiesa di San Domenico”.

Nello specifico, cosa sarà migliorato nel museo diffuso di San Domenico?

“L’aspetto più importante è il miglioramento dell’utilizzo del Chiostro di San Domenico cui è stata assegnata una doppia funzione: quella di spazio museale (dal momento che qui vi furono progettate vetrine che fungevano da spazio per esporre arredi liturgici ed elementi che testimoniavano la presenza domenicana, cappuccina e delle clarisse) e per conferenze. Sanno proprio queste vetrine ad essere migliorate: esse sono in fase di sistemazione per uno spostamento più agevole. Sarà migliorata inoltre la manutenzione della copertura in vetro e acciaio, dotata già di sensori e automatismi che in caso di pioggia richiudono la predisposizione per la ventilazione e climatizzazione. Le cancellate storiche saranno reimpiegate per delimitare lo scalone monumentale”.

Quali sono le tempistiche?

“I tempi sono scannati, pena la perdita del finanziamento. Dovremmo finire a fine ottobre. I lavori stanno comunque proseguendo positivamente: l’intervento nel complesso di San Domenico si è già concluso, tutta la diagnostica sulle tele pittoriche è stata conclusa. Stiamo solo attendendo, in concerto con la Sovrintendenza artistica, l’approvazione del restauro delle tele che già dalle prime indagini diagnostiche non invasive si sono rivelate adattate al tema della Chiesa cui sono ubicate (es . “Madonna con Pietà” della Chiesa del Carmine). Alla Sovrintendenza spetterà decidere quale stesura rilasciare: quella finale che noi vediamo o quella precedente che abbiamo riscontrato. Sulla tela della pala d’altare della Chiesa del Carmine ci sarà sicuramente molto da dire in futuro, insieme a tutte le altre cinque. Un caso non comune questo e che Noci potrà vantare a lavori conclusi”.

E’ prevista un’opera di catalogazione a fine lavori?

“Già durante il primo intervento di realizzazione del museo diffuso, in ogni Chiesa furono posizionati totem informativi con un ricco apparato didascalico. La novità questa volta consisterà nella pubblicazione di un catalogo che illustrerà tutte le opere pittoriche, architettoniche, contenute all’interno del sistema museale (pavimenti, acquasantiere, etc)”.

Cosa ci si aspetta a fine lavori?

“Ad opere concluse ci si aspetta che Noci potrà finalmente offrire ai turisti la possibilità di conoscere in maniera approfondita il ruolo e la presenza dell’ordine domenicano, senza trascurare i Cappuccini e le Clarisse all’interno di quadro monastico conventuale ben studiato. La Chiesa del Purgatorio e la Chiesa del Carmine ritroveranno la loro antica configurazione con il recupero di antichi stucchi, finti marmi, pareti. Mancherà soltanto il restauro dell’unico organo a mantice che abbiamo a Noci che spero possa godere in futuro di ulteriori finanziamenti. Entrambe le Chiese prima citate ritroveranno la fisionomia del loro secolo. Insieme al Palazzo di Corte recupereremo dunque un pezzo importante di storia nocese compresa fra ‘500 e ‘800. Quest’ opera di completamento del museo diffuso contiene dei risvolti anche urbanistici: il quartiere di Via Torre godrà in futuro anche di un intervento particolare e che interesserà la pavimentazione. Le azioni si intersecheranno”.

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