Settembre in Santa Chiara, padre Galluccio racconta don Emanuele Caronti

09 29 Settembre in Santa Chiara 1NOCI (Bari) – Si è tenuto il 29 settembre nel Chiostro delle Clarisse l’ultimo incontro del ciclo di conversazioni storiche “Settembre in Santa Chiara”, giunto ormai alla XV edizione. A conversare brillantemente sul tema “A cinquant’anni dalla morte di don Emanuele Caronti, fondatore dell’Abbazia Madonna della Scala di Noci” padre Gennaro Antonio Galluccio, monaco benedettino dell’abbazia nocese e neo-vincitore del Premio Noci per la Storia Locale.

Ad accompagnare l’incontro una mostra fotografico-documentaristica, frutto del certosino lavoro di ricerca effettuato da padre Galluccio, il quale ha conferito donando all’uditorio una rappresentazione a 360 gradi di chi fosse padre Caronti e del suo ruolo nel rinnovamento liturgico. Hanno accompagnato la relazione del benedettino le parole del Papa Paolo VI, che descrive il fondatore dell’Abbazia della Scala come un “Zelante Apostolo”, aggiungendo stima e ammirazione al suo poliedrico ritratto. Caronti è nato a Subiaco, cittadina presso Roma, nel 1899. Nel 1915, 9 anni dopo esser diventato sacerdote, è chiamato alle armi nel primo conflitto mondiale come Cappellano Bersagliere, e gli è riconosciuto il valore militare con una medaglia d’argento, per aver “fatto valere i propri diritti senza ledere quelli altrui”. Tante, infatti, furono le virtù del Caronti: padre Galluccio ne ha ricordate alcune come la pazienza, la fortezza, la tagliente sincerità, la capacità di discernimento, il benefico e illimitato influsso sul mondo, il valore nella praticità liturgica in un tempo “allergico alla liturgia”, verso la quale nutriva un amore profondo, dovuto ai valori dell’eucarestia e dell’impegno disinteressato per il servizio al prossimo inculcatogli dai genitori.

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Il padre benedettino, infine, ha concluso illustrando gli aspetti della persona di don Emanuele Caronti tenuti in considerazione, in questi 50 anni, dagli studiosi (come il pensiero liturgico, il periodo da cappellano bersagliere e i suoi rapporti col Papa) e ha invitato alla ricerca sul suo impegno ecumenico “inter ed extra Ecclesiam” e sulla sua attività catechetica mirata alle donne. Subito dopo il saluto istituzionale del primo cittadino, la cittadinanza è stata invitata da Giuseppe Basile, direttore della biblioteca comunale “Mons. A. Amatulli”, a godere della mostra fotografico-documentaristica, che sarà nuovamente esposta nel Chiostro dal 14 al 20 Novembre. Presente anche il presidente del Centro culturale "G. Albanese", avv. Josè Mottola.

Ricerche e studi

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