Seconda giornata di studio dedicata a Vittorio Tinelli: quel passato su cui si regge il futuro.

02 26 VittorioTinelli 11NOCI (Bari)- Si è svolta lo scorso 24 febbraio l’ultima delle due giornate di studio dedicate alla vita e alle opere di Vittorio Tinelli, promossa dall’Associazione “Vittorio Tinelli-Parole e cose nuove”, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Teatro della serata, è stato nuovamente il Chiostro di San Domenico, dove si sono susseguite testimonianze e ricordi intrisi di nostalgia e dolcezza ma anche proposte volte a garantire la continuità delle idee di Vittorio, straordinariamente innovative anche oggi. Sono intervenuti i dirigenti scolastici Rosa Roberto e Giuseppe D’Elia, l’ex Senatore Piero Liuzzi, l’avvocato Nicola Putignano e la professoressa Annalisa Villino.
In chiusura di serata, il professor Raffaele Pellegrino, ha presentato parte del suo progetto riguardante il dialetto in cui ha coinvolto le sue giovani studentesse.

 

Anche nell’ultima delle due serate dedicate al ricordo di Vittorio Tinelli, la poesia non poteva che farla da padrona. L’incipit della serata sono state infatti due belle poesie (rigorosamente in vernacolo) frutto della penna vivace e brillante di Vittorio. La prima, fino ad oggi inedita, dedicata al dottor Palazzi (anche lui rimasto certamente nel cuore di tanti nocesi) e l’altra intitolata “Il sindaco”. Da quest’ultimo componimento in particolare, si evince il gran senso di democrazia che animava Vittorio. Egli guardava infatti al sindaco come alla figura di un padre che si comporta in maniera equa e giusta nei confronti di tutti i suoi figli (i cittadini). Una figura che va scelta con intelligenza e consapevolezza.

02 26 VittorioTinelli 1L’avvocato Nicola Putignano, ha ricordato con commozione le lezioni di storia, che Vittorio trasformava in vere e proprie rappresentazioni, perché restassero più facilmente impresse nella memoria.
“Non ero portato per quella manualità che pure Vittorio riteneva si dovesse il più possibile abbinare allo studio teorico, così il maestro mi consigliò di intraprendere da grande la carriera da avvocato, sicuramente più consona alle mie inclinazioni. Del resto, già ai tempi della scuola, i miei amichetti mi chiamavano “avvocato” perché ero quello che si lanciava in appassionate arringhe difensive nell’ambito dei “processi” che si tenevano in classe a carico di chi avesse commesso qualche marachella”- ha confessato l’avvocato.
L’assessore Marta Jerovante ha preso la parola porgendo i suoi saluti istituzionali ed annunciando prossime pubblicazioni editoriali che avverranno col contributo dell’Amministrazione Comunale.
Come ha ribadito Dino Tinelli, figlio di Vittorio, oggetto di pubblicazione saranno anche tutti gli interventi e i contributi confluiti nelle due serate di studio di commemorazione. In un mondo dove la rete e l’essere sempre connessi appaiono come necessità irrinunciabili, Dino ha voluto soffermarsi sulla cura dei rapporti umani. Una rete che Vittorio ha sempre invitato la comunità ad intessere e a curare. 02 26 VittorioTinelli 3 copyL’intervento della Dirigente Rosa Roberto, si è concentrato sull’interfacciarsi (non sempre semplice) della realtà scolastica con il mondo del lavoro. Un concetto antico quanto il mondo quello del “learning by doing” (imparare facendo), che tanto piaceva a Vittorio ma che non tutti hanno l’abilità e l’impegno di concretizzare.

Anche l'intervento del suo collega e Dirigente Giuseppe D'Elia si è basato sul ruolo che la figura di Vittorio può ancora svolgere all'interno delle scuole, a patto che i suoi insegnamenti siano recepiti con una mentalità aperta e propositiva. L’ex senatore Piero Liuzzi, ha presentato invece Vittorio come incarnazione del nocese tipico e quindi essenza stessa della nocesità. Una di quelle figure che meriterebbero un quotidiano sguardo al bagaglio di insegnamenti che ci hanno lasciato.

02 26 VittorioTinelli 5 copySecondo Liuzzi il “Libro dei mestieri”, una delle maggiori opere di Vittorio, meriterebbe di essere riscoperto soprattutto dai giovani, figli di una realtà dove è sempre più incombente la necessità di inventarsi un mestiere.

In chiusura di serata, il professor Raffaele Pellegrino, ha presentato parte di un suo interessante progetto riguardante il dialetto, che ha coinvolto attivamente le sue giovani alunne ma anche le loro famiglie.

Prezioso infatti è stato il contributo di genitori e soprattutto nonni, che hanno rappresentato valide guide in questo viaggio nella meravigliosa realtà del dialetto, dalla pronuncia ai significati peculiari e spesso intraducibili in lingua italiana. Le studentesse, hanno quindi interpretato intensamente alcuni stralci dei componimenti di Vittorio.

02 26 VittorioTinelli 7Pellegrino ha concluso quindi con un lungo e dettagliato exursus sul travagliato percorso che il dialetto ha dovuto affrontare per acquisire una sua dignità, fino a divenire finalmente oggetto di attenzione e di studio. Inizialmente i regimi lo osteggiavano in maniera agguerrita, considerandolo un oltraggio alla purezza della lingua originale: ogni inflessione dialettale era perciò severamente bandita.

Oggi, fortunatamente, siamo consapevoli del valore del dialetto e la stessa scuola promuove continue iniziative che lo vedono protagonista. Vittorio Tinelli è stato un precursore in questo senso: ecco perché la sua figura continua a rivestire una grande importanza, rappresentando un modello per insegnanti, alunni e cittadini in genere. Un ultimo intervento della professoressa Annalisa Villino, ha evidenziato proprio un’esperienza che ha coinvolto direttamente gli alunni dell’ I.C Pacoli- 1 Circolo di Noci, dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria. Si è trattato di una collaborazione finalizzata alla stampa del libro “Indovinelli e problemini per le scuole elementari” di Vittorio Tinelli. Un’esperienza stimolante e dal grande valore pedagogico per i ragazzi, in veste di tipografi in erba. Come dice un vecchio detto: “E’ la casa vecchia che tiene in piedi la nuova”. Vale a dire che il futuro può reggersi unicamente sul passato.

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