La politica, la cultura e la chiesa nocese durante il Risorgimento

09-17_Antonello_Roberto_NOCI (Bari) - La decima edizione di Settembre in Santa Chiara giunge al suo secondo incontro. Tema scelto per l'occasione, Risorgimento e società in periferia, "un argomento" esordisce Giuseppe Basile, direttore della Biblioteca Comunale nonché moderatore della serata, "che oggi può essere trattato alla presenza di un altro importante ente associativo, quale quello dei Lions Club di Noci dei Trulli e delle Grotte, che abbiamo voluto invitare per un'unica ragione: aumentare le collaborazioni con le altre realtà del territorio".

L'evento, svoltosi nel luogo cardine per queste conversazioni storiche, il Chiostro delle Clarisse, ha ospitato i due studiosi di storia locale, Antonello Roberto e Pasquale Gentile: due uomini che hanno saputo dare un enorme contributo allo studio e alla ricerca della storia del nostro paese. Ad introdurre il dibattito è stato la presidente dei Lions Club, Vittoria Ressa. Lei ha spiegato il duplice motivo dell'adesione a tale iniziativa da parte della sua associazione dicendo che è un dovere partecipare a dibattiti, conferenze o conversazioni, qualora il tema sia collegato alla storia del nostro territorio. "Mettersi al servizio della cultura" spiega, "è assai doveroso poiché il nostro futuro non può che essere costruito sull'esempio del passato".

Il primo a relazionare è stato Antonello Roberto che, parlando dei Carbonari e dei Moti Costituzionali a Noci, ha così introdotto il suo discorso. "Non sappiamo precisamente la data in cui la Carboneria si diffuse a Noci, ma è certo che il periodo fu quello in cui Gioacchino Murat divenne Re di Napoli". Ha poi parlato dei moti costituzionali ed ha così chiarito. "Molta gente gridava la propria fedeltà al Re, tanto è vero che, all'epoca, essi riuscirono a designare i sette compromissari che avrebbero successivamente eletto il nome del deputato, rappresentante del nostro paese. Molti a Noci credevano nella Costituzione e la dimostrazione fu infatti l'elezione comunale immediatamente successiva. Ritengo che il 1820, prima ancora dei moti del '48, sia stato per Noci l'anno più importante perchè ricco di cambiamenti e espressioni di volontà da parte del popolo".

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Ed un approfondimento sulla Noci Risorgimentale dal 1845 al 1865 è stato poi l'argomento della relazione di Pasquale Gentile (nella foto a lato). "L'800 per noi è stato un anno ricco. Partendo dal 1799 arrivando alla data oggetto della mia relazione, Noci non ebbe modo di godere a pieno, sin da subito, dei grandi ideali che la rivoluzione francese aveva portato. Numerose guerre civili furono oggetto della vita del nostro paese: causa l'abolizione del feudalesimo, la questione demaniale e tutte le proteste portate avanti dal popolo deluso dal continuo arricchimento dei grandi possidenti. Tuttavia numerosi furono i fermenti culturali dalla seconda metà dell'800 in poi". Gentile ha infatti presentato al pubblico gli uomini illustri della Noci dell'epoca: partendo dai primi più importanti sindaci di Noci, arrivando a Pietro Gioja, Domenico Morea (architetto), Giovanni Mansueto, Donato Mansueto definito "il prete liberale" e tanti altri.

La prossima conversazione storica in programma si terrà giovedì 22 settembre alle ore 18,45 e l'argomento oggetto del dibattito verterà sul risveglio economico che si ebbe durante il Risorgimento non solo a Noci, ma anche in tutto il territorio della Terra di Bari.

Ricerche e studi

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