Il clero tra rivoluzione e reazione

09-28-colucci-moreaNOCI (Bari) - "Il clero tra rivoluzione e reazione" è il tema del quarto incontro di "Settembre in Santa Chiara" in programma a Noci giovedì 29 settembre, alle ore 18.45, presso il Chiostro delle Clarisse.

Interverranno MARISA FANTASIA (docente, presidente dell'Associazione culturale "Luigi Sturzo" di Conversano) che si occuperà di "Monsignor Mucedola vescovo di Conversano" e ANGELO MARTELLOTTA (studioso di storia locale) che parlerà su "Sacerdoti liberali nella Murgia dei trulli: i casi di Modesto Colucci e Domenico Morea" (da sinistra nella foto sopra). Il sindaco di Noci PIERO LIUZZI porgerà un indirizzo di saluto.

09-28-mons-mucedolaIl ciclo di conversazioni storiche è organizzato dal Centro culturale "Giuseppe Albanese" di Noci con il Comitato di Bari dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, il Comune e la Biblioteca comunale "Mons. Amatulli" di Noci. "Il periodo che va dal 1848, propriamente dall'allocuzione del 29 aprile di Pio IX, al 1870, occupazione di Roma, è indubbiamente quello della maggiore tensione di rapporti in Italia tra le istanze risorgimentali e il papato.

La tensione si ripercosse gravemente nella coscienza dei cattolici patrioti, che la tesi del potere temporale dei papi non solo non giudicavano ostativa al conseguimento dell'unificazione dell'Italia e dell'unità degli Italiani, ma ritenevano addirittura lesiva degli interessi spirituali della Chiesa. [...]. 

Entro questo periodo e in questo quadro generale si colloca l'episcopato di Giuseppe Maria Mucedola (nella foto sopra), vescovo della diocesi di Conversano dal 1849 al 1865, una diocesi di notevoli tradizioni religiose, che aveva visto impegnata a fondo la lotta tra vescovi e conti da un lato e vescovi e badesse mitrate dall'altro, e che nei primi decenni dell'età risorgimentale era stata acquiescente alla strumentalizzazione borbonica del sentimento religioso, proprio mentre più accesi si manifestavano i fermenti di adesione al grande movimento di redenzione morale e politica che da tempo si venica dilatando e rafforzando nel Paese.

L'avvento di G. M. Mucedola all'episcopato di Conversano segnò il limite tra tale acquiescenza e la restaurazione della dignità pastorale e della missione religiosa, morale e civile del clero, proprio mentre a Napoli la reazione più ottusa e retriva degli ultimi borbonici si manifestava più grave, dai fatti del 15 maggio 1848 alla difesa di Gaeta". (da: M. Fantasia, Giuseppe Maria Mucedola vescovo patriota e la Diocesi di Conversano nell'età del Risorgimento, Fasano, Schena, 1979).

Ricerche e studi

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