Settembre in Santa Chiara, Riccardi e Mottola ospiti della prima serata

09-06 settembre in santa chiaraNOCI (Bari) - Si è svolto giovedì 5 settembre il primo incontro della dodicesima edizione di "Settembre in Santa Chiara", organizzato dal Centro Culturale "Giuseppe Albanese", con la collaborazione del Comune di Noci e della Biblioteca comunale "Mons. Amatulli". La manifestazione si articola in quattro conversazioni storiche, che saranno ospitate tutti i giovedì di settembre dal Chiostro delle Clarisse a Noci.

09-06 riccardo riccardiLa prima serata, moderata da Giuseppe Basile, direttore della Biblioteca Comunale, ha avuto inizio con la presentazione del sindaco di Noci, Domenico Nisi, che con un breve discorso ha illustrato l'intera manifestazione.
Il primo intervento è stato quello di Riccardo Riccardi, giornalista e opinionista della Gazzetta del Mezzogiorno, il quale, occupandosi nello specifico di "Figure della borghesia agraria nel barese tra 18° e 20° secolo", ha presentato nel dettaglio una delle sue opere, "Una famiglia borghese meridionale: i Porro d'Andria". Il libro illustra la lunga storia della dinastia Porro, la quale ha acquisito tutta la sua fortuna non da una nobiltà d'origine, quanto esclusivamente dalla capacità di ritrovare nella terra una vera e propria fonte di ricchezza, rappresentando in questo modo, come detto dallo stesso autore, il punto di inizio della società contadina. Durante la serata è stata riproposta la lettura della parte conclusiva del lavoro, nonchè quella della tragica vicenda della morte delle due sorelle Porro, Luisa e Carolina, uccise il 7 marzo 1946 da un'insaziabile folla inferocita con l'unica colpa di rappresentare la borghesia agraria del territorio. Il testo, attraverso la storia della famiglia Porro, affronta la storia della borghesia agraria nel Mezzogiorno.

09-06 josè mottolaAl termine  dell'attenta presentazione del lavoro di Riccardo Riccardi, è intervenuto Josè Mottola, ricercatore storico e presidente del Centro culturale "G. Albanese", il quale ha incentrato il suo intervento su "Noci tra spirito d'impresa e asiento: appunti per una storia da scrivere". Il contributo di Josè Mottola ha proposto un interessante ritratto dell'imprenditoria nel Regno delle due Sicilie dopo l'Unità, giungendo sino alla realtà contemporanea. L'intervento non ha tuttavia trascurato la realtà del territorio nocese, la cui imprenditorialità ha vissuto in quegli anni un periodo florido, avendo sfruttato l'ondata di innovazione tecnologica degli anni Sessanta del Novecento e centrato la maggior parte della sua fortuna sull'appalto. Noci nel 2002 diventa il terzo comune della Provincia di Bari per reddito pro capite, dopo Bari e Modugno e riuscendo a superare grandi centri industriali dell'epoca come Putignano e Barletta. Una situazione che oggi si è drammaticamente capovolta, a tal punto che l'attuale Zona industriale, citando le parole di Josè Mottola, può essere paragonata ad un "grande cimitero di elefanti", formata da immensi e imponenti edifici per di più tutti deserti. La causa ancora una volta l'imminente crisi economica.

 

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