Profumo di santità a Noci

09-18-Padre-CherubinoNOCI (Bari) - Giovedì 19, alle ore 18.45, presso il Chiostro delle Clarisse a Noci, terzo appuntamento di “Settembre in Santa Chiara”. Il ciclo di conversazioni storiche, organizzato dal Centro culturale “Giuseppe Albanese” in collaborazione con il Comune di Noci e la Biblioteca comunale “Mons. Amatulli”, ospiterà lo storico nocese Pasquale Gentile sul tema “Noci. Profumo di santità: p. Cherubino, Modesto Notarnicola, Agata Leone, Teresa Campanella”.

Lo studioso illustrerà, anche alla luce di nuove ricerche e inediti risultati, vita, vicende e miracoli di quattro importanti figure di religiosi morti in odore di santità.

La vita e le vicende di Padre Cherubino da Noci (morto nel 1592), personalità di ampia fama, grande predicatore, riempiono pagine e pagine di Annali, relazioni e storie di moltissimi conventi pugliesi. Più volte Vicario provinciale dell’ordine, Commissario generale della Provincia di Parigi, è ricordato per la santità della sua esistenza: a lui sono attribuiti interventi miracolosi. Fondatore dei conventi di Tricase, Ceglie Messapica, Salve, contribuisce all’insediamento dei Cappuccini in Gallipoli e Acquaviva. È, tra l’altro, nel 1588, il promotore del convento di Santa Maria degli Angeli di Noci. 

Singolare e curiosa è la vita di un altro cappuccino nocese, fra Modesto Notarnicola (deceduto nel 1611), alias Nigro. Dopo aver ucciso la moglie e il suo amante, decide di vivere in continua penitenza presso i frati cappuccini. Con la preghiera, e talvolta con il solo segno della croce, opera miracolose guarigioni.

Un ruolo significativo è recitato anche dalle donne. Suor Agata Leone (1617-1680) è badessa del Monastero di Santa Chiara a Noci per ventuno anni, dei quali quattordici passati completamente inferma a letto (cieca e storpia). Dotata del dono della rivelazione e della profezia, le vengono attribuiti numerosi miracoli e guarigioni.

Come pure fama di guaritrice guadagna suor Teresa Campanella del Bambino Gesù (1922-1945). Dall’età di 15 anni entra nel monastero cappuccino di clausura di Santa Fiora (Grosseto), dove si consuma la sua breve, intensa e speciale esistenza di giovane dotata forse di poteri sopranaturali. Guarita miracolosamente da un tumore, è tormentata da successiva altra strana e indefinibile malattia ritenuta opera demoniaca. “Ordini superiori” fanno calare sulla sua santa vita un velo di silenzio… velo ora rimosso grazia al rinvenimento di un’interessante e inedita documentazione.

Ricerche e studi

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