Settembre 1943 a Noci: altri frammenti di storia

panorami-veduta-aerea-noci-01NOCI (Bari) - Settanta anni fa, in questi giorni di settembre a Noci non avveniva solo quanto descritto nell’articolo del senatore Liuzzi del 19 c.m. Accaddero altri fatti, diretti e indiretti, che riguardarono Noci. Dopo l’8 settembre, civili nocesi in armi colpirono un soldato tedesco in ritirata, lungo l’estramurale. In quei giorni un nocese, l’avvocato Tommaso Siciliani, assumeva la carica di Sottosegretario alle Comunicazioni del I° governo Badoglio e, successivamente, di Ministro. Questi quelli diretti.

Indirettamente a Bari il generale Bellomo, che nell’anteguerra aveva avuto rapporti di natura militare con Noci e il suo territorio, il 9 settembre salvava il porto  dalle mire tedesche. Per inciso, ricordo che è stato uno dei pochi generali italiani ad opporsi in armi ai tedeschi, certamente l’unico generale italiano accusato e condannato per crimini di guerra, fucilato dagli inglesi. Un suo accusatore al processo fu un certo Gigante di Noci, sentinella presente al campo di concentramento italiano di Torre Tresca, dove avvennero i fatti per cui fu condannato.

Piccola cronaca di quei giorni: mio zio V.A., riusciva a tornare a Noci a piedi, con altri due nocesi ed un alberobellese, da Siena dove era dislocato come aviere. Arrivarono letteralmente in mutande, le divise le avevano cedute strada facendo in cambio di cibo, con la sola maschera antigas, fardello prezioso in quei frangenti, dopo essere sfuggiti prima a Foggia e poi a Barletta ai rastrellamenti dei tedeschi che, come ricordano le cronache, catturarono e fucilarono sul posto militari italiani sbandati. Prima del loro ingresso in paese, avvenuto a tarda sera, le sorelle avvertite da un conoscente provvidero a trovare degli abiti per rivestirli, a tutti. Furono fortunati, poterono poi entrare a far parte del rinato Esercito che avanzò con gli Alleati. Altri nocesi lo furono meno, si trovarono dall’altra parte e vestirono la divisa di Salò, uno – G.M. – quella delle S.S. italiane!

Lettera alla redazione del sig. Sergio Tatulli

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