Fulmini e campanili dal '300 ad oggi, un connubio non casuale

09-28fulminiecampaniliNOCI (Bari) - Fulmini e campanili. C'è da sempre stata una naturale predisposizione del nostro territorio nei confronti di talune avversità atmosferiche; lo dimostrano sia le leggende e le iconografie tramandateci sia gli avvenimenti documentati nel corso dei secoli. Durante l'ultimo appuntamento dell'edizione 2013 del "Settembre in Santa Chiara", questo connubio ha rappresentato argomento di maggiore approfondimento. 

I mesi di gennaio 2012 e 2013 sono stati indubbiamente segnati da eventi particolari che hanno duramente colpito importanti simboli del nostro paese. Ricordiamo il campanile della Chiesa Matrice (gennaio 2012) ed, in seguito, la torre dell'orologio (gennaio 2013), entrambi accidentalmente colpiti da fulmini che ne hanno provocato la rottura e particolari danneggiamenti. Nel corso dei secoli tuttavia eventi simili si sono più volte succeduti: l'ultimo appuntamento di Settembre in Santa Chiara 2013, svoltosi lo scorso giovedì 26 settembre, è servito a ricordarli e rievocarli. 

Ospiti e relatori della serata, tre importanti architetti nocesi, tutti appassionati di storia. All'architetto Piero Intini è stato affidato il primo argomento, ovvero un breve excursus sulle origini della nostra cittadina, sulle leggende ad essa legate e sulle iconografie ancora ben visibili che riportano elementi di collegamento col fenomeno dei temporali e dei fulmini da sempre presenti a Noci. La leggenda, risalente agli inizi del XIV° secolo, del principe Filippo D'angiò che avrebbe chiesto la grazia alla Madonna di essere riparato dai fulmini in cambio della costruzione di una Chiesa, la presenza delle figure di Santa Barbara e Santa Irene su molti affreschi rurali oltrechè campanarie e la relazione ottocentesca di Francesco Mandoj Albanese relativa all'osservazione del fenomeno dei "fulmini a colonna" sarebbero stati, a dire del relatore, elementi storici importanti in grado di ricondurci alla non casuale relazione fra il nostro territorio e gli eventi meteorci. 

Gli architetti Francesco Giacovelli e Piernicola Intini si sono poi soffermati ad approfondire, con documenti storici e tecnici alla mano, le caratteristiche degli ultimi più importanti "colpi di fulmine". Il primo, l'arch. Giacovelli, ha dettagliamente approfondito l'evento del 26 giugno 1857, data in cui il campanile della Chiesa Madre fu colpito per la prima volta a circa 21 metri dal suolo; il secondo invece, l'arch. Piernicola Intini, grazie a recenti studi fulminologici condotti sul nostro territorio, ne ha rielaborato le cause. Una straordinaria coincidenza si sarebbe venuta a creare fra  i recenti studi e la descrizione fulminologica ottocentesca del Mandoj.

09-28pubblicoAll'ultimo appuntamento del Settembre in Santa Chiara, oltre ad importanti ospiti come il Senatore Piero Liuzzi e il Sindaco di Noci Domenico Nisi, sono intervenuti anche Lucia Di Lauro, responsabile del procedimento per il restauro del campanile della Chiesa Madre di Noci, Emilia Pellegrino, progettista e direttrice dei lavori di restauro del campanile della Chiesa Madre e don Giuseppe Cito, arciprete di Noci. Interessanti gli interventi delle due responsabili e direttrici dei lavori di restauro: hanno consentito, attraverso slides e spiegazioni tecniche, una full immersion nello stato attuale dei lavori. L'ultimazione è prevista per il 16 maggio 2014. "E' anche in atto un progetto di studio preliminare per la costruzione di un impianto parafulmine" , così ha concluso Emilia Pellegrino il suo intevento. Meglio proteggere il campanile da ulteriori "colpi di fulmine".

Ricerche e studi

© RIPRODUZIONE RISERVATA