Padre Anselmo Susca: un benedettino al servizio della musica

AnselmoSuscaNOCI -  Il padre benedettino, Anselmo Susca, ha incontrato ieri sera, nell'ambito degli "Incontri con la Musica 2009" a Casa Giannini, in un seminario di studi sul canto gregoriano, Dinko Fabris. Per l'occasione il sito Internet de L'Espresso (lunedì 10 marzo 2009) ha pubblicato un bell'articolo nel quale il "nostro" benedettino rievoca il suo rapporto con il famoso compositore Nino Rota. (Foto abbazialascala.it)

Ecco alcuni passaggi in cui Susca ricorda l'amicizia con il compositore Rota e il suo impegno per la diffusione del canto gregoriano nell'abbazia di Noci.

 

"IL MIO AMICO NINO ROTA - QUEL RAPPORTO SPECIALE  FRA UN PRETE E UN NON CATTOLICO"

 

Nel ´71 mi affidò la docenza al conservatorio di Bari e mi nominò direttore vicario della nuova sede distaccata aperta a Monopoli. Si interessava ad altre forme di misticismo, ma era affascinato dal canto gregoriano e si impegnò per la nascita dei primi corsi a Molfetta e a Noci. Quando Dinko Fabris mi ha chiesto di venire questa sera a Casa Giannini per parlare come testimone degli ultimi 50 anni di musica in Puglia, inizialmente ho pensato che avesse sbagliato persona. Non mi rendo ancora conto di avere appena compiuto 80 anni, di cui 64 trascorsi nell´abbazia benedettina Madonna della Scala di Noci e 30 come insegnante al Conservatorio di Bari. [...]

L´incontro decisivo fu tuttavia quello con Nino Rota, grande protagonista della musica del Novecento che tutti conosciamo per la produzione cinematografica e del quale ricorre, nel prossimo aprile, il trentesimo anniversario della scomparsa. Il Rota che conoscevamo noi ragazzi e poi docenti era il direttore del Conservatorio "Piccinni" di Bari, l´insegnante milanese che era arrivato dal 1939 per non andar più via.
Quest´uomo di straordinaria cultura ma anche di eccezionale umanità, mi prese in particolare simpatia, lui non cattolico e comunque interessato ad altri tipi di misticismo, io prete e monaco interessato alla musica medievale. Nel 1971 mi affidò il mio primo incarico di insegnante di Teoria e Solfeggio nel Conservatorio di Bari, ma contemporaneamente anche un incarico più delicato, dimostrandomi la sua generosità: divenni il primo direttore vicario (allora si diceva fiduciario) della nuova sede staccata del Conservatorio aperta nella cittadina di Monopoli proprio nel 1971, grazie all´instancabile opera di un altro grande uomo di quel tempo, il senatore Luigi Russo e alla lungimiranza di Rota. Rimasi a Monopoli fino al 1977, collaborando felicemente con il preside della scuola media annessa Angelo Giangrande, animatore degli Amici della musica della città: un´esperienza indimenticabile come testimonia tuttora l´affetto di tanti ex allievi, oggi eccellenti professionisti. [...]

Ma c´è un altro aspetto del maestro Rota, meno conosciuto, che aveva fatto nascere tra noi una grande stima e amicizia: era affascinato anch´egli dal canto gregoriano, e si impegnò perché si organizzassero, prima al Seminario di Molfetta con don Pappagallo, poi per anni all´abbazia di Noci, i primi corsi di canto gregoriano in Puglia, sostenuti con simpatia anche dal critico musicale Nicola Sbisà. L´esperienza di Noci si è arricchita negli anni fino a farmi costituire un coro, il Novum Gaudium, e un gruppo scelto di fini ricercatori che continuano a lavorare con me e a sostenermi nella mia indagine su tutti i codici medievali con musica, vero tesoro della Puglia, di cui abbiamo finora inventariato oltre 200 libri (inclusi gli Exultet di Bari e di Troia del XI-XIII secolo, tra i più preziosi documenti al mondo).

Ricerche e studi

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